C’è un modo per ridurre il valore dell’Isee e riuscire così ad accedere ad un maggior numero di agevolazioni? Sì, ed è assolutamente consentito
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, meglio noto come Isee, è essenziale per l’accesso a bonus, indennità ed agevolazioni. Ma spesso, a causa dell’importo superiore ai valori limite richiesti come requisito, può rappresentare anche un ostacolo che non permette di sfruttare tali opportunità economiche.
Questo può riguardare anche chi ha una situazione reddituale non propriamente positiva ma, ad esempio, vanta beni immobili e giacenze economiche elevate: infatti l’Isee è un’attestazione che certifica sia il reddito che il patrimonio del nucleo familiare e per questo tiene conto di diverse variabili. Molti contribuenti si domandano dunque se vi sia un modo, legale, per poterne ridurre il valore finale al fine di poter accedere ad un maggior numero di bonus ed agevolazioni.
Come abbassare l’Isee, è possibile ridurre l’indicatore in modo lecito?
Anzitutto ricordiamo che il contribuente che vuole ottenere la certificazione Isee deve preventivamente compilare la DSU, ovvero la Dichiarazione Sostitutiva Unica, all’interno della quale sono presenti informazioni anagrafiche e dati reddituali e patrimoniali del richiedente. Dati che andranno poi ‘sviluppati’ per il calcolo dell’Isee che, ricordiamo, è soggetto a controlli periodici al fine di verificarne la piena correttezza. Per ottenere l’attestazione Isee ci si può rivolgere ad un commercialista abilitato o recarsi presso un Caf, compilando la Dsu sulla quale verrà poi effettuato il calcolo dell’indicatore. L’alternativa è procedere autonomamente sfruttando il servizio presente sul portale dell’Inps per la compilazione in forma autonoma.
Certamente vi è la possibilità di abbassare l’Isee che peraltro va rinnovato periodicamente: questa attestazione certifica annualmente reddito e patrimonio del nucleo familiare, pertanto se la situazione aggiornata dovesse essere differente i contribuenti avranno modo di rivederlo al ribasso (o al rialzo). In questo caso occorre presentare l’Isee corrente che fa riferimento ai redditi degli ultimi dodici mesi o di periodi di tempo minori. (a differenza dell’Isee ordinario che invece riguarda redditi e patrimoni di due anni prima della sua compilazione”.
Proprietà immobiliari e conto corrente
Altro modo per abbassarlo è effettuare l’aggiornamento della composizione del nucleo familiare, qualora uno o più membri cambiano residenza. Il requisito è anche quello di uscire concretamente dal nucleo familiare, stabilendosi altrove, oltre al non dover essere considerati fiscalmente a carico. Terza possibilità consiste nell’intervenire sulle proprietà immobiliari inutilizzate: se figurano come rendita si può pensare di concederli in usufrutto, un metodo che comporta l’abbassamento dell’Isee. Infine la cointestazione del conto corrente ad una persona esterna al nucleo familiare porterà ad una riduzione dell’Isee in quanto il patrimonio verrà considerato di proprietà del richiedente solo al 50%.
