Quali sono i casi in cui la pensione di invalidità costituisce un reddito rilevante dal punto di vista fiscale?
Il reddito di un contribuente è fondamentale per poter determinare la pressione fiscale in fase di dichiarazione e anche ai fini della ricezione di prestazioni e agevolazioni. La situazione riguardo alla pensione di invalidità è abbastanza complessa. Bisogna infatti distinguere fra termini generali e particolari.
In generale, secondo la legge vigente, la pensione di invalidità civile è fondamentalmente esentasse, e dunque non deve essere dichiarata nei redditi. Il discorso cambia per la pensione di invalidità di tipo previdenziale. Cioè per l’invalidità che richiede un livello di invalidità superiore ai due terzi e il versamento di almeno cinque anni di contributi (di cui almeno tre nei cinque anni precedenti alla domanda di pensione).
A differenza dell’invalidità civile, la pensione di tipo previdenziale dev’essere sempre inclusa nella dichiarazione dei redditi. E ciò determina il suo status da reddito soggetto a tassazione.
Per quanto riguarda invece l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), la normativa risalente al 2016 ha stabilito che i trattamenti erogati dalle amministrazioni pubbliche a causa di una condizione di disabilità debbano essere esclusi dal reddito disponibile per il calcolo dell’ISEE. Ma è sempre così?
Sono di fatto inclusi i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari correlati alla disabilità. A meno che non siano già inclusi nel reddito complessivo ai fini IRPEF. Nella fattispecie di trattamenti percepiti per ragioni diverse dalla disabilità, tutti gli introiti devono essere inclusi nel calcolo dell’ISEE.
La pensione di invalidità è un reddito da inserire nella dichiarazione?
Anche l’INPS, in generale, esclude il computo della pensione di invalidità, sia di tipo assistenziale che previdenziale, e dell’indennità di accompagnamento per il calcolo dell’ISEE. Con l’introduzione nel 2019 del RdC, si è stabilito invece che la pensione di invalidità civile dovesse essere considerata nell’ISEE ai fini dell’erogazione del sussidio.
Sia la pensione di invalidità civile che il Reddito di Cittadinanza rientrano secondo le nuove disposizioni nella categoria dei trattamenti assistenziali e, in base a ciò, non possono essere completamente cumulati. Pertanto il Reddito di Cittadinanza, così come l’assegno di inclusione, può essere concesso esclusivamente come integrazione alla pensione di invalidità fino al raggiungimento di una soglia specifica.
In definitiva, quand’è dunque che la pensione di invalidità fa reddito e viene calcolata ai fini dell’erogazione di altre misure economiche? La pensione di invalidità civile è ricompresa all’interno del reddito familiare e quindi va tenuta in condizione per il calcolo reddituale solo quando si tratta di percepire il RdC e la pensione di cittadinanza. Suona poco coerente, ma funziona così.
