Le casalinghe e i casalinghi hanno a disposizione varie misure a tutela della loro posizione. Ecco quali sono i bonus accessibili.
Badare alla casa e alla famiglia è faticoso tanto quanto svolgere le altre attività professionali ma, in cambio, non si riceve alcuna contribuzione né il riconoscimento di una copertura previdenziale e assicurativa.
Per tale ragione, lo Stato ha pensato a delle valide soluzioni in sostegno di casalinghe e casalinghi. Non è, tuttavia, corretto parlare genericamente di un unico “Bonus casalinghe” perché le misure sono molteplici. Scopriamo quali sono.
Chi si dedica alla cura della casa e si occupa dei propri familiari senza percepire alcun compenso, può iscriversi al Fondo Casalinghe e Casalinghi, istituito dall’INPS. In questo modo possono garantirsi un assegno pensionistico futuro grazie al versamento dei contributi volontari all’interno del Fondo.
Gli interessati, però, devono possedere i seguenti requisiti:
La legge, inoltre, non prevede alcun costo per l’iscrizione al Fondo, ma solo l’obbligo del versamento volontario. L’importo può essere scelto in autonomia dall’interessato, tenendo conto, però, che, per il riconoscimento di un anno di contributi è necessaria una cifra di almeno 309,84 euro l’anno, cioè 25,82 euro al mese.
Considerando, poi, che per percepire una pensione sono necessari almeno 5 anni di contribuzione, l’ammontare complessivo dei versamenti volontari ammonta a 1.549,20 euro.
Gli iscritti al Fondo Casalinghe e Casalinghi possono usufruire di due diverse prestazioni:
La casalinghe e i casalinghi che hanno compiuto 67 anni di età e hanno difficoltà economiche possono richiedere l’assegno sociale.
I beneficiari devono possedere un reddito personale pari a zero oppure uno coniugale inferiore a 6.542,51 euro. La prestazione è, poi, riconosciuta in maniera ridotta a coloro che hanno un reddito personale inferiore a 6.542,51 euro e un reddito coniugale inferiore a 13.085,02 euro.
L’assegno sociale ammonta a 503,27 euro, per 13 mensilità.
Le casalinghe o i casalinghi possono, infine, accedere alle altre misure messe a disposizione dallo Stato e, in particolare, al Reddito di Cittadinanza (che dal prossimo gennaio verrà sostituito dall’Assegno di Inclusione) e, nel caso di accertamento di uno stato invalidante almeno al 74%, della pensione di invalidità civile, pari a 313,91 euro al mese.
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