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Quando lasci i soldi in banca o in posta, automaticamente non sono più tuoi: lo sapevi?

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Marina Nardone

Eri a conoscenza del fatto che, dopo aver effettuato un deposito sia in posta che in banca, il denaro non è più tuo?

Nel momento in cui si va ad effettuare un deposito in denaro all’interno di un conto corrente, i soldi non sono più di proprietà del cliente ma della posta o della banca. Un’affermazione che preoccupa molto coloro che avevano pensato di usare tali istituti per mettere al sicuro i propri risparmi. Infatti, in molti sono coloro che credono che, per evitare di essere vittime di furto, la scelta migliore è quella di utilizzare i servizi che tali istituti propongono.

Di chi è il denaro dopo il deposito in posta o in banca
Deposito in banca: quello che devi sapere – Ilovetrading.it

Pare però che il Codice Civile veda al suo interno delle informazioni che lasciano tutti i correntisti a bocca aperta. Ma di quali informazioni si tratta? Sono sempre di più gli impiegati che evitano di conservare il proprio stipendio in casa e di scegliere quindi l’accredito in posta o in banca. Ma il fatto che il denaro, una volta arrivata in tali istituti non risulta essere più di proprietà del correntista, dà vita ad un clima di diffidenza e di paura.

Cosa afferma il Codice Civile sul deposito in banca o in posta

Ad afferma che il denaro depositato in posta o in banca non è più proprietà del correntista è l’articolo 1834 presente nel Codice civile. In base a ciò che afferma tale legislativo, ogni istituto di credito viene in possesso del denaro che il correntista versa, anche se è tenuto alla restituzione di ogni cifra. Insomma, da un punto di vista giuridico si legge che: “nei depositi di una somma di denaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria”.

Di chi è il denaro dopo il deposito in posta o in banca
Deposito denaro in banca: una scoperta allarmante per molti – Ilovetrading.it

In poche parole, da tutto ciò ne consegue che ogni istituto postale e bancario, entra in possesso del denaro entro un preciso periodo di tempo, ossia dalla data di scadenza del contratto fino a quando il correntista non chieda indietro il denaro. Se il correntista effettua un deposito in valuta estera, al momento della restituzione, l’istituto procederà al versamento con la medesima valuta.

A dare forza a ciò che abbiamo appena detto è anche la Direttiva n. 2014/59 dell’Unione Europea, in cui si va a disciplinare la norma riguardo ai fallimenti delle banche. Si tratta di una legge che è entrata in vigore dal 2016, la quale è conosciuta anche con il nome di “salvataggio dall’interno” in cui, in determinate circostanze, è possibile anche attingere ai depositi dei vari risparmiatori. 

Nel caso in cui l’istituto rischia il fallimento, ha la possibilità di attingere ad ogni risorsa finanziaria facendo leva sui creditori e sui propri azionisti. Inoltre ci sono casi estremi in cui la banca ottiene un’autorizzazione attraverso il bail- in, in cui può prelevare i soldi dei vari correntisti, un qualcosa che può fare solo nel caso in cui il deposito è più alto di 100 mila euro.

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