Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Si riparte con la Riforma Pensioni: allo studio Ape allargata e quota 103 bis

Foto dell'autore

Samanta Airoldi

Il Governo torna a riunirsi per discutere della riforma delle pensioni. Tante proposte sul tavolo. Vediamo cosa potrebbe accadere.

Nelle prossime ore il Governo Meloni tornerà a riunirsi per discutere della legge di Bilancio e il 5 settembre seguirà un un incontro con i sindacati per fare il punto sulla riforma delle pensioni. Vediamo cosa potrebbe cambiare.

Riforma delle pensioni
Cosa cambierà con la Riforma delle pensioni/ Ilovetrading.it

Finite le vacanze è tempo di bilanci per tutti. Anche per Giorgia Meloni che, reduce da una vacanza in Puglia con la famiglia, lunedì  tornerà ad occuparsi della legge più importante dell’anno. Non si può ancora dire nulla di definitivo ma, in base a quanto anticipato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante il meeting di Comunione e Liberazione, una cosa è chiara: ben poche saranno le risorse che potranno essere destinate alla riforma delle pensioni.

Riforma delle pensioni: ecco cosa cambierà

Le cose da fare sono tante ma le risorse poche. Trovare un compromesso che non penalizzi nessuno è necessario e urgente come urgente è il superamento della legge Fornero. Se la legge Fornero non verrà superata il futuro degli attuali 40enni non sarà roseo: in pensione a circa 74 anni e con non più di mille euro al mese, secondo le stime degli esperti. Del resto, almeno per il 2024, non sarà possibile estendere a tutte le categorie di lavoratori Quota 41 come vorrebbe la parte leghista del Governo.

Riforma delle pensioni novità
Probabile rinnovo di Quota 103/ Ilovetrading.it

È possibile che, nei prossimi  anni, questa forma di pensione anticipata possa essere estesa ad un numero crescente di lavoratori ma solo a patto di ricalcolare tutti gli assegni previdenziali con il sistema di calcolo contributivo: il chè comporterà inevitabili perdite.

Con ogni probabilità per il 2024 verrà riconfermata Quota 103, misura che consente di lasciare il lavoro a 62 anni con almeno 41 di contributi. Ed è oggetto di discussione anche un ampliamento del bacino delle mansioni gravose così da ampliare la platea dei beneficiari di Ape sociale. Con questa opzione è possibile lasciare il lavoro a soli 63 anni e con un requisito contributivo che varia da 30 anni a 36, a seconda della categoria lavorativa.

Fortemente a rischio, invece, Opzione donna che potrebbe saltare. Questa misura fu introdotta nel 2004 dal secondo Governo di Silvio Berlusconi ma non è mai diventata strutturale. Il Governo Meloni ha deciso di rifinanziarla per il 2023 ma con parecchie limitazioni e ora potrebbe decidere di abolirla del tutto. Ma le novità non sono finite qua.

I sindacati, prima delle vacanze estive, hanno fatto richieste ben precise per una pensione di garanzia per i giovani che hanno carriere discontinue e che, quindi, quando raggiungeranno l’età pensionabile avranno assegni previdenziali bassissimi. In quest’ottica il Governo Meloni potrebbe studiare incentivi per le pensioni integrative. Per il momento sembra essere sfumata l’ipotesi di reintrodurre Quota 96.

Impostazioni privacy