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Pensioni minime, previsto un aumento : ecco a quanto ammonterà

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Edoardo Corasaniti

Riflessioni e pressioni nel centrodestra riguardo alle pensioni minime: scenari e sfide da conoscere per maneggiare bene la materia.

Nel panorama politico attuale, all’interno del centrodestra, sta prendendo forma un dibattito cruciale concernente l’incremento delle pensioni minime. Questa questione si dimostra tutt’altro che semplice, poiché le risorse destinate alla legge di Bilancio appaiono limitate. Tuttavia, emerge con chiarezza che Forza Italia non intende arretrare. Questa misura non solo si configura come un sostegno rilevante per i pensionati a basso reddito, ma rappresenta anche un omaggio alla memoria di Silvio Berlusconi, che aveva fissato l’obiettivo dei 1.000 euro per le pensioni minime. 

Pensioni minime
Nell’arena politica attuale, il centrodestra si confronta animatamente sull’aumento delle pensioni minime, cercando un equilibrio tra risorse limitate e sostegno sociale – ilovetrading.it

Attualmente, è confermato un unico aspetto riguardante le pensioni minime: una rivalutazione straordinaria che, a partire dal 2024, passerà dal 1,5% al 2,7% per tutti i pensionati, indipendentemente dall’età. Parallelamente, si affianca la rivalutazione ordinaria, un meccanismo che annualmente adatta le pensioni in base all’andamento dei prezzi. Nel caso di coloro che ricevono una pensione inferiore alla soglia minima di 563,74 euro nel 2023, questa rivalutazione avverrà al 100% del tasso rilevato.

Ad oggi, non vi è ancora conferma sulla rivalutazione straordinaria del 6,4% riservata agli ultrasettantacinquenni, che eccezionalmente per quest’anno ha consentito di raggiungere i 600 euro di assegno. È proprio su questa questione che Forza Italia esercita pressione, con l’obiettivo di aumentare l’assegno fino a 700 euro.

Pensioni, si avvicina l’ipotesi dell’accordo nel centrodestra

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, sembra che un accordo su questa tematica sia imminente, dal momento che il ministero dell’Economia e delle Finanze ha mostrato una prima apertura riguardo all’incremento delle pensioni minime per gli ultrasettantacinquenni.

Pensioni minime
Il governo considera diverse opzioni per il sostegno agli ultrasettantacinquenni – ilovetrading.it

I prossimi sviluppi riguardo alle pensioni minime contengono diverse implicazioni. Innanzitutto, è prevista una rivalutazione nel 2024. Questa si articolerà in due fasi: innanzitutto, si verificherà un aumento dello 0,80% come conguaglio per l’indicizzazione del 2023, seguito da un adattamento basato sul tasso medio di inflazione stimato al 5,7% per quest’anno. Se il tasso di inflazione confermato si attesterà effettivamente al 5,7%, l’incremento della rivalutazione da sola porterà l’assegno minimo ai 600 euro, attualmente riservati solo agli ultrasettantacinquenni.

Se a questo si aggiunge la rivalutazione straordinaria già stabilita dalla legge di Bilancio 2023 (pari al 2,7%), il risultato sarà una pensione minima di circa 616,83 euro per tutti.

In effetti, questo rappresenterebbe un aumento anche per gli ultrasettantacinquenni rispetto agli attuali importi. Pertanto, per il governo, la conferma della rivalutazione straordinaria del 6,4% non appare cruciale, dal momento che la soglia dei 600 euro è già superata. Tuttavia, Forza Italia è orientata a perseguire un obiettivo ambizioso: portare le pensioni minime degli ultrasettantacinquenni a 1.000 euro. Di conseguenza, per il 2024 si prevede un ulteriore passo in avanti.

Secondo le ultime informazioni riguardanti la legge di Bilancio in arrivo, la riforma delle pensioni includerà anche un’ulteriore rivalutazione straordinaria più generosa per gli ultrasettantacinquenni. Per gli altri pensionati, si prevede che quanto già stabilito venga confermato, portando l’assegno minimo a poco più di 615 euro.

Nel caso degli ultrasettantacinquenni, una conferma dell’incremento del 6,4% già applicato nel 2023 potrebbe far lievitare l’assegno minimo a circa 640 euro. L’obiettivo di Forza Italia è avvicinarsi ancora di più alla soglia dei 700 euro, puntando a circa 670 euro. In definitiva, raggiungere un accordo non dovrebbe rivelarsi complicato, considerando che si tratta di un investimento minimo di risorse (basti pensare che per raggiungere i 700 euro per gli ultrasettantacinquenni sarebbero necessari appena 400 milioni di euro).

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