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Debitore nullatenente: la legge non è quella che credi e le conseguenze sono sorprendenti

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Samanta Airoldi

Cosa fare se il vostro debitore è nullatenente? Non è impossibile recuperare il debito. Vediamo cosa dice la legge.

Ci sono casi in cui una persona accumula debiti ma si sente al sicuro in quanto nullatenente. Ma è davvero così? In questo articolo vi spieghiamo cosa dice la vigente normativa in materia.

Cosa fare se il debitore è nullatenente
Alcune persone hanno debiti ma sono nullatenenti/ Ilovetrading.it

Contrarre debiti può succedere a tutti. Specialmente in periodi storici come questo caratterizzato da rialzi esorbitanti, può succedere di non riuscire a saldare tutto. Tuttavia ci sono persone che, risultando nullatenenti, si sentono con le spalle coperte e, quindi, non si fanno problemi a contrarre e accumulare debiti. Del resto se uno non ha nulla, cosa gli si può togliere?

Intanto è doveroso premettere che, per risultare nullatenenti, non è sufficiente non possedere immobili né automobili e non basta nemmeno avere il conto corrente in rosso. Affinché il soggetto sia nullatenente deve anche essere disoccupato e, dunque, non percepire né stipendio né pensione. Altrimenti potranno venire pignorati.

Ecco cosa fare se il debitore è nullatenente

Ci sono diverse situazioni in cui una persona accumula debiti senza farsi tanti problemi nella convinzione che, essendo nullatenente, nessuno possa fargli niente. Bene, sappiate che non è proprio così. Ci sono almeno due modi per recuperare i vostri soldi anche se il vostro debitore risulta essere nullatenente.

Recuperare i debiti da un nullatenente
Ecco cosa dice la legge/ Ilovetrading.it

Per prima cosa è necessario appurare che il debitore in questione non abbia donato o venduto delle proprietà dopo aver contratto il debito in modo proprio da risultare nullatenente e, quindi, inattaccabile. In caso di donazione può essere revocata. In caso di vendita può essere revocata solo se il compratore era al corrente del debito e della volontà del debitore di risultare nullatenente. Diversamente è più complicato in quanto bisogna tutelare la persona che ha acquistato un bene – una casa, un’automobile o altro- ignara che la persona da cui stava acquistando aveva un debito da sanare.

La seconda strada, invece, è rifarsi sugli eredi dopo la morte del debitore. Finché il debitore è in vita, infatti, non ci si può rifare sui familiari siano essi genitori, figli o fratelli. Ma una volta che l’interessato muore, a quel punto gli eredi, se accettano l’eredità, ereditano pure i debiti contratti dal defunto e, a quel punto, si potrà chiedere loro di sanarli o si potrà procedere con ingiunzione del Tribunale ed eventuale pignoramento. Se, invece, gli eredi rifiuteranno l’eredità o l’accetteranno ma con beneficio di inventario, a quel punto il creditore non potrà fare nulla.

Ricordiamo che i debiti cadono in prescrizione dopo 10 anni ma per bloccare tutto è possibile fare una diffida la quale ferma il conteggio e fa ripartire tutto da capo. Il Governo Meloni sta mettendo in campo nuovi strumenti volti proprio a contrastare l’evasione e rendere più difficile la vita ai “furbetti” che contraggono debiti nella convinzione di farla sempre franca.

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