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Subaffitto di una stanza: puoi guadagnare tanto ma vediamo se e quando è legale

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Antonia Festa

La legge consente di subaffittare un appartamento o una singola stanza? La risposta vi lascerà a bocca aperta.

Vivere in una casa in affitto comporta una serie di spese aggiuntive, perché, soprattutto in tempo di crisi, non è sempre facile trovare i soldi per pagare il canone mensile.

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Il contratto di subaffitto è consentito dalla legge italiana? (ilovetrading.it)

Una buona soluzione potrebbe essere quella di subaffittare il proprio appartamento oppure soltanto una singola stanza (ad esempio, ad uno studente fuori sede).

Ma cosa stabilisce la normativa italiana al riguardo? Un inquilino può cedere in sublocazione in maniera totale o parziale un immobile, già oggetto di un contratto di affitto? Scopriamo quali sono le regole dettate dal codice civile.

È possibile subaffittare un appartamento o una stanza? Sì, ma occhio alla normativa

L’art. 1594 del codice civile prevede che la sublocazione (o subaffitto) è consentita, tranne nell’ipotesi in cui nel contratto di locazione non sia disposto diversamente.

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Subaffittare una casa o una stanza può essere molto vantaggioso (ilovetrading.it)

Prima di procedere con il subaffitto, dunque, il conduttore deve verificare se ci sia qualche clausola nell’accordo che lo vieti. In caso contrario, si potrà legalmente cedere ad un terzo soggetto l’intero immobile o una stanza in subaffitto.

Se, invece, il conduttore dovesse sottoscrivere un contratto di sublocazione nonostante un espresso divieto contenuto nel contratto, il proprietario sarebbe legittimato ad adire il giudice per richiedere la risoluzione del contratto di locazione.

Con sentenza, il giudice provvederà a sancire l’estinzione anticipata del rapporto tra il proprietario e l’affittuario e ad ordinare a quest’ultimo di lasciare libero l’immobile.

Di conseguenza, anche il relativo accordo di subaffitto non sarà più valido né efficace. La nullità del contratto di locazione dichiarata con sentenza si ripercuote anche sul contratto di subaffitto.

Quali sono i poteri del proprietario e gli obblighi del subaffittuario?

Nel caso in cui non ci sia un espresso divieto al subaffitto, che oneri gravano su proprietario, affittuario e subaffittuario?

L’art. 1595 del codice civile stabilisce che il proprietario può anche richiedere il canone di subaffitto direttamente al soggetto subaffittuario, se questi non adempie nei confronti dell’affittuario.

Facciamo un esempio. Tizio stipula un contratto di affitto di un appartamento con Caio e Caio, a sua volta, lo subaffitta a Sempronio. Tizio è autorizzato a chiedere il pagamento del canone direttamente a Sempronio, se quest’ultimo non lo ha già versato a Caio.

Il proprietario può, inoltre, rivolgersi all’affittuario anche per richiedere le riparazioni necessarie per un idoneo utilizzo dell’immobile.

Specifichiamo, infine, che affinché il contratto di locazione sia valido, è necessario che sia stipulato in forma scritta. In caso contrario, sarà nullo e la nullità colpirà anche il contratto di subaffitto eventualmente firmato con un terzo soggetto.

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