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La lezione della crisi bancaria del 2023: perché tenerne conto

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Lorenzo Sarno

La crisi bancaria del 2023 sta lentamente finendo, ma le ripercussioni si sentiranno per molti anni a venire. Ecco cosa dobbiamo imparare.

Questo marzo il mondo ha dovuto ha dovuto affrontare una crisi bancaria globale, che ha portato gli esperti a chiedersi se stessimo per arrivare a una nuova crisi finanziaria. Adesso la situazione si sta calmando, e guardando indietro possiamo vedere cos’è successo con chiarezza. L’episodio che ha visto miliardi di dollari scomparire ha avuto enormi conseguenze e ne potremmo sentire le conseguenze ancora a lungo.

La crisi bancaria globale
Le conseguenze della crisi bancaria globale di marzo stanno venendo rivalutate oggi con occhio critico – ILoveTrading.it

Il dramma è iniziato con il collasso di Silvergate, la Banca di Silicon Valley e la Signature Bank, tre delle banche più pro-crypto in America, crollate nel giro di una singola settimana. Altre banche come la First Republic sono riuscite a malapena a salvarsi dall’incidente, ma la crisi si è rapidamente propagata verso l’Europa, dove abbiamo visto la fine di Credit Suisse e grosse difficoltà per la Deutsche Bank, entrambe banche che fanno parte della lista delle “Banche Globali Sistematicamente Importanti”. Per evitare il panico, i governi sono intervenuti immediatamente con interventi finanziari e accordi d’emergenza. Hanno specificato che non si trattava di soldi provenienti dalle tasse, come nel caso della crisi del 2008, bensì soldi provenienti da fondi delle assicurazioni. Nonostante questo, la sensazione di deja vu era innegabile: i cittadini sono stati comunque colpiti dalla crisi attraverso l’inflazione, creando seri dubbi su quanto ci si possa fidare delle banche.

La crisi bancaria di marzo 2023: le conseguenze

Alla fine UBS, la banca svizzera più grande, è stata costretta dal governo a comprare Credit Suisse per tre miliardi di dollari. L’annuncio, arrivato il marzo 20 dopo un tentativo fallimentare di salvare la banca, ha creato preoccupazioni tra gli analisti, visto che la nuova entità avrà un valore così alto che un altro eventuale crollo sarebbe catastrofico. Entrambe le banche sono state considerate “troppo grandi per fallire” in passato, ma il nuovo colosso potrebbe essere troppo grande per essere salvato. Un crollo del nuovo sistema bancario svizzero distruggerebbe l’intero sistema finanziario globale. E il problema non è nuovo, in realtà: tutte le banche che sono fallite erano nei guai da anni, con troppi rischi presi e investimenti discutibili, senza parlare dei casi dove si scende in situazioni di frodi o addirittura di spionaggio (come successo nel caso di Credit Suisse). Il risultato, inevitabilmente, è che il consumatore non si fida più.

Crisi bancaria di marzo
La crisi bancaria di marzo rischia di compromettere definitivamente la fiducia dei consumatori – ILoveTrading.it

Secondo alcuni analisti la crisi di marzo non era una vera e propria crisi sistemica, ma si sa che le paure di crisi finanziarie possono diventare una profezia che si avvera da sola in un attimo. La prima priorità è stata, infatti, chiarire fin da subito che questa situazione non ha niente a che vedere con la crisi del 2008. Joe Biden ha promesso ai clienti delle banche che i depositi dei clienti non verranno toccati, e lo stesso è avvenuto in Europa da parte di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea. Resta da chiedersi se è una coincidenza che la crisi finanziaria è avvenuta subito dopo l’aumento dei tassi d’interesse nel tentativo di fermare l’inflazione. C’è effettivamente rischio che questa situazione possa far crollare il sistema bancario? Aumentare i tassi d’interesse è una mossa rischiosa, che può pesare sugli investimenti di una banca, soprattutto considerando la quantità di soldi del governo che conservano. Tra inflazione, interessi alti e debole crescita economica le banche potrebbero presto dover affrontare nuovi problemi, da costi più alti a perdite di valore. Potrebbe essere in arrivo un grosso cambiamento ai crediti, ma se questa è una buona idea o no si vedrà col tempo. Per ora, le banche dovranno dimostrare che sono davvero troppo grandi per fallire per riguadagnarsi la fiducia dei consumatori.

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