Un nuovo rapporto svela come la Cina abbia significativamente potenziato il proprio arsenale nucleare. Ecco cosa può significare tutto questo a livello globale
Spirano venti di guerra un po’ ovunque, Il Mondo sembra essere tornato ai tempi della Guerra Fredda e alla divisione in blocchi, occidentale e sovietico. Ora, proprio dall’area orientale, arriva una notizia che non può che inquietare: una delle più grandi potenze al mondo, la Cina, da sempre avversaria dell’altra super potenza, gli Stati Uniti, potenzia il proprio arsenale nucleare. E così facendo, lavora per ridisegnare equilibri e sicurezza globale.
Una decisione che si inquadra in una situazione geopolitica mondiale molto complessa e preoccupante. Dal febbraio 2022, infatti, la Russia di Vladimir Putin ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, con la decisione di invadere l’Ucraina. Un conflitto che viaggia ormai a marce spedite verso i due anni di durata e che ha seminato morte e distruzione, oltre che provocato enormi ripercussioni sull’economia globale.
Nelle ultime settimane, ora, la recrudescenza del conflitto tra Hamas e Israele, con già migliaia di vittime e uno scenario globale ancora assai difficile da decifrare. Il timore è che tutti questi conflitti fin qui circoscritti possano allargarsi su scala mondiale, con il rischio nucleare che cresce. Anche alla luce della decisione presa proprio in questi giorni dalla Cina.
Un nuovo rapporto dello Stockholm Peace Research Institute (SIPRI) offre dettagli sul programma nucleare cinese che suggeriscono implicazioni significative per la sicurezza degli Stati Uniti e globale. Secondo il rapporto, al gennaio 2023 la Cina possiede circa 410 testate nucleari, il che segna un aumento di circa 60 testate rispetto all’anno precedente. Questo numero è ancora molto inferiore a quello degli Stati Uniti (circa 3.708 nelle scorte e 1.770 dispiegati) e della Russia (circa 4.489 nelle scorte e 1.674 dispiegati), ma rende chiaro che la storica dipendenza della Cina da un “deterrente minimo” è notevolmente cambiata. Inoltre, in futuro sono previste ulteriori testate cinesi.
Sebbene il Dipartimento della Difesa americano abbia previsto che la Cina possa arrivare a possedere circa 1.500 testate nucleari entro il 2035, il numero futuro di testate cinesi dipende da diversi fattori incerti. L’espansione e la modernizzazione nucleare della Cina hanno già implicazioni significative per la sicurezza statunitense e globale, e quelle probabilmente si espanderanno man mano che il crescente arsenale nucleare cinese rischia di esacerbare una rinnovata corsa agli armamenti nucleari.
Sebbene l’Amministrazione Biden abbia chiarito che gli Stati Uniti non hanno attualmente bisogno di aumentare il proprio arsenale nucleare, alcuni membri del Congresso e alcuni esperti hanno chiesto di espandere e diversificare le forze nucleari statunitensi in risposta al potenziamento della Cina e al comportamento sempre più aggressivo della Russia. Insomma, equilibri sempre più sottili in un Mondo ormai nuovamente (e pericolosamente) diviso in due blocchi.
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