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In un anno il fondo per il popolo afghano non ha erogato ancora nulla: una brutta storia

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Silvia Talarico

Dopo più di un anno dalla fondazione di un Fondo per il popolo afghano in seguito alla presa del potere da parte dei Talebani, la fondazione non ha ancora erogato nulla. Cerchiamo di capirne di più.

Più di un anno dopo la creazione del “Fund for the Afghan People” con l’obiettivo di erogare 3,5 miliardi di dollari in attività congelate a beneficio del popolo afghano, non è stata ancora effettuata alcuna erogazione. Perché?

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In un anno il fondo per il popolo afghano non ha erogato nulla – ILoveTrading.it

Le attività congelate della Banca Centrale dell’Afghanistan, Da Afghanistan Bank (DAB), stanno affrontando un futuro piuttosto incerto. Nel settembre 2022, infatti, è stato istituito un fondo economico da erogare in attività della DAB a sostegno della stabilità economica dell’Afghanistan. Tuttavia, da allora non sono state effettuate erogazioni: vediamo di che si tratta.

I fondi afghani ancora bloccati in Svizzera

Il Fondo afghano, attualmente registrato a Ginevra, nel suo primo anno di vita ha svolto compiti perlopiù amministrativi, quali l’apertura di un conto presso la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) e il trasferimento dei fondi. Tuttavia, il patrimonio dello Stato con capitale Kabul, congelato dall’amministrazione Biden il 15 agosto 2021, in seguito all’ascesa al potere dei talebani in Afghanistan, rimane, ad oggi, ancora bloccato. Inoltre, nel febbraio 2022, era stato emesso un decreto per consolidare, di fatto, questi fondi in un unico conto, del quale la metà fosse da destinare alle famiglie delle vittime dell’11 settembre e l’altra metà “a beneficio del popolo afgano“. A tal proposito, il suo futuro è attualmente nelle mani di quattro membri del Consiglio istituito ad hoc: due economisti afgani e due rappresentanti dei governi statunitense e svizzero.

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Il Fondo per il popolo afghano è ancora congelato: una brutta storia – ILoveTrading.it

In particolare, dal quel momento gli Stati Uniti hanno ricevuto numerose pressioni da parte di economisti e personalità di tutto il mondo per sbloccare e rendere nuovamente disponibili alla popolazione dell’ Afghanistan i miliardi di dollari detenuti ormai in modo illegittimo nei conti bancari statunitensi, e poter così procedere al sostentamento dei suoi cittadini. In tutta risposta, però, il governo statunitense pare sostenere che la DAB non abbia soddisfatto i giusti requisiti per poter ottenere le erogazioni, le quali, quando avverranno, non saranno utilizzate per scopi umanitari, bensì per sostenere la stabilità macroeconomica afghana. Secondo USA e Svizzera, poi, la fondazione deve poter preservare questo enorme patrimonio dall’influenza e dalla minaccia talebana, in modo che un giorno possa davvero essere restituito alla banca centrale afghana, solo però nel momento in cui essa avrà adottato le adeguate misure contro il riciclaggio e, ancora più importante, quando lo Stato sarà nuovamente e definitivamente libero dai talebani.
Insomma, il destino del Fondo per il popolo afghano sembra essere ancora tutto fuorché certo e sicuro, ma certamente è indispensabile una corretta cooperazione dei governi di Washington D.C., Berna e Kabul prima che i fondi possano lasciare la Svizzera e che l’obiettivo ultimo sia garantire gli aiuti umanitari a questo popolo fin troppo martoriato.

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