Tagli sull’Assegno Unico proprio nel mese di novembre e c’è una ragione specifica; attenzione all’ISEE che deve essere corretto.
Sappiamo che l’Assegno Unico differisce da altri bonus perché viene erogato a tutte le famiglie con figli, indipendentemente dal reddito. Ma la documentazione per ottenere l’importo spettante deve essere corretta.
L’INPS eroga mensilmente l’assegno unico, ma anche se la procedura è automatica non significa che l’Istituto di previdenza non faccia periodicamente dei controlli. Anche perché, semplicemente, le condizioni del nucleo familiare, sia come componenti che come reddito, possono cambiare.
Ecco che a novembre, poco prima della fine del 2023, l’INPS ha annunciato di aver cambiato modalità di erogazione del benefit. Ecco come funziona adesso e cosa si deve fare per non perdere i soldi.
Assegno Unico, cambia tutto, ecco cosa succede se non si corregge l’ISEE
Fino a qualche tempo fa l’INPS erogava l’importo mensile spettante e se risultavano delle difformità provvedeva poi a effettuare i conguagli, che potevano essere sia in positivo che in negativo.
Adesso invece l’Istituto di previdenza si muoverà in maniera diversa. Già dal mese di novembre 2023 sarà erogato l’importo minimo in caso di ISEE difforme. Fino a che il nucleo familiare o il cittadino non provvederà a produrre la documentazione corretta, dunque, non arriverà il solito importo di denaro.
Fortunatamente, chi risultasse non in regola, riceverà direttamente dall’INPS un avviso e le specifiche delle difformità. A quel punto il cittadino ha diversi modi per mettere in regola l’ISEE. Nel mentre il nucleo familiare riceverà solamente 50 euro per ogni figlio a carico (25 per i figli maggiorenni fino ai 21 anni).
Gli errori o non aggiornamenti dell’ISEE possono derivare da diversi fattori. Se ci si accorge che è stato il Caf a sbagliare, si potrà chiedere una rettifica e l’invio della nuova DSU, che avrà anche effetto retroattivo. Il cittadino può anche inviare direttamente all’INPS la documentazione necessaria per contestare la veridicità dell’ISEE. Infine, se ci fossero numerosi errori o difformità, il contribuente può anche produrre un nuovo ISEE.
A seconda dei cambiamenti eventuali che sono avvenuti nel nucleo familiare, il cittadino dovrà redigere tutta la documentazione richiesta; ad esempio la prova del licenziamento, o l’attestato di nascita di un nuovo figlio oppure il cambio di residenza di uno dei componenti del nucleo.
Una volta che l’INPS avrà ricevuto tutti i dati provvederà a esaminarli e solitamente in tempi brevi effettua il ricalcolo dell’importo mensile dell’Assegno Unico. Se vengono riconosciute integrazioni verranno erogate anche le somme di denaro a differenza dell’importo minimo versato a novembre o durante tutto il periodo di verifica.