Ti mancano pochi anni di contributi per la pensione di vecchiaia? Niente paura, puoi anche smettere di lavorare subito con questi requisiti.
Andare in pensione prima del compimento dei 67 anni di età è possibile. Oltre agli strumenti di flessibilità in uscita noti (che hanno solo durata momentanea), esistono dei metodi che consentono di anticipare la pensione riscattando determinati periodi di contribuzione oppure coprendo lassi di tempo che sono completamente scoperti dai versamenti previdenziali.

Il riscatto rappresenta uno dei metodi più validi per assicurarsi un assegno pensionistico in anticipo oppure in mancanza dei requisiti richiesti. In particolare, sono due le alternative che permettono di realizzare tale obiettivo: il riscatto della laurea e la pace contriutiva. A chi sono rivolti?
In pensione prima grazie al riscatto della laurea, ma occhio ai costi
Il riscatto della laurea consente di utilizzare gli anni trascorsi a studiare all’università ai fini della maturazione del diritto alla pensione e del calcolo dell’assegno spettante. Ovviamente, può richiederlo solo chi ha conseguito il titolo di studio.

Nel dettaglio, i lavoratori autonomi, i dipendenti e gli inoccupati hanno la facoltà di riscattare fino a 5 anni. non coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa. Il beneficio, tuttavia, non è gratuito ma comporta il pagamento di una determinata somma, che varia a seconda dell’età anagrafica e contributiva del richiedente e dalla retribuzione percepita nei 12 mesi precedenti la domanda. Sul sito dell’INPS, è possibile usufruire di un simulatore che consente di calcolare tutti i costi relativi al periodo di riscatto. È possibile anche accedere al cd. riscatto agevolato, per gli anni successivi al 1995. In tal caso, il costo è fisso ed è pari a 6.123 euro all’anno (per il 2025).
La spesa del riscatto ordinario, inoltre, può essere rateizzata entro un massimo di 120 quote, senza interessi, ed è deducibile al 100% in base al reddito. Il riscatto agevolato, invece, può essere detratto al 50%, in 5 rate di eguale importo.
Pace contributiva: in cosa consiste e quali vantaggi assicura?
Un’altra valida soluzione è la cd. pace contributiva, che consente di coprire i periodi scoperti da contribuzione previdenziale, per andare in pensione in anticipo e aumentare l’assegno. Al momento, lo strumento è stato confermato solo per il biennio 2024/2025 e permette di riscattare fino a 5 anni di contributi non versati.
Possono beneficiarne i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria per i dipendenti e alle Gestioni sostitutive, alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata INPS. I richiedenti, inoltre, non devono possedere versamenti previdenziali prima del 1996 e non devono essere già titolari di pensione. Anche la pace contributiva ha un costo, calcolato in base allo stipendio percepito negli ultimi 12 mesi; la somma può essere versata in un’unica soluzione oppure in un massimo di 120 rate mensili da un minimo di 30 euro, senza interessi.