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Il rimborso 730 non c’è in busta paga, cosa posso fare per riceverlo? Ecco come risolvere

Antonia Festa

Molti contribuenti che hanno presentato in tempo il Modello 730/2025 non hanno ricevuto i rimborsi. Il motivo è chiaro.

Dal Modello 730/2025 presentato all’Agenzia delle Entrate per dichiarare i redditi percepiti nel 2024, può emergere un credito, quando il contribuente ha pagato più imposte del dovuto. In pratica, viene effettuato un conguaglio tra le tasse che devono effettivamente essere pagate e le ritenute compiute sullo stipendio o la pensione durante l’anno di riferimento della dichiarazione.

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Il rimborso 730 non c’è in busta paga, cosa posso fare per riceverlo? Ecco come risolvere (ilovetrading.it)

Nel calcolo, inoltre, si considerano anche le eventuali spese sostenute dal contribuente, ad esempio gli interessi passivi dei mutui, le detrazioni per i familiari a carico e le spese sanitarie o universitarie. I primi rimborsi vengono accreditati nella busta paga del mese di luglio, se il Modello 730 è stato inviato entro il 20 giugno. Molti lavoratori, tuttavia, non hanno ancora ricevuto i rimborsi. Per quale motivo?

Rimborso 730 a luglio: perché non è arrivato?

Le tempistiche della ricezione dei rimborsi IRPEF dipendono, come abbiamo anticipato, dalla data di presentazione della documentazione. Innanzitutto, l’Agenzia delle Entrate deve provvedere alla determinazione delle somme; il sostituto d’imposta (ossia il datore di lavoro o l’Ente di previdenza che paga la pensione), poi, deve ricevere tutti i dati ufficiali. Solo al termine di tali step il contribuente riceve gli accrediti.

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Rimborso 730 a luglio: perché non è arrivato? (ilovetrading.it)

Il primo pagamento utile per i rimborsi dei lavoratori dipendenti è luglio, ma solo per chi ha inviato la Dichiarazione dei Redditi entro lo scorso 20 giugno. Molti contribuenti, tuttavia, pur avendo rispettato le scadenze non hanno ancora ricevuto i soldi. Le ragioni alla base del ritardo possono essere varie. Innanzitutto, il CAF o il professionista abilitato potrebbero aver trasmesso la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate successivamente; in tal caso, il rimborso slitterebbe ad agosto o a settembre.

Il sostituto d’imposta, inoltre, potrebbe non avere idonea capienza fiscale per l’accredito e, dunque, rifiutarsi di pagare il rimborso. Questa situazione determina il riconoscimento delle somme nei mesi successivi oppure insieme alla Certificazione Unica dell’anno seguente, per il Modello 730/2026. Una condizione particolare, poi, è quella in cui si trovano i contribuenti che hanno presentato il Modello 730 senza sostituto d’imposta, perché riceveranno i crediti non in busta paga, ma dall’Agenzia delle Entrate, entro il prossimo dicembre.

Un’ultima ipotesi di blocco dei rimborsi IRPEF è quella prevista dal Decreto Legislativo n. 110/2024, ossia la compensazione forzosa tra i crediti d’imposta e i debiti fiscali. I contribuenti a cui spetta un importo superiore a 500 euro ma che hanno dei debiti insoluti verranno sottoposti a dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’Ente proporrà una compensazione al contribuente, per saldare il debito. Se rifiuta, i rimborsi vengono sospesi fino al 31 dicembre dell’anno successivo.

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