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Famiglia

Cosa si richia a liberare il cane chiuso in auto? Ecco cosa si può fare

Curioso di capire perché, anche in pochi minuti, lasciare un cane in auto può trasformarsi in una questione ben più seria di una semplice dimenticanza? E cosa prevede davvero la normativa italiana quando un animale subisce sofferenze chiuse in un’abitazione su quattro ruote? C’è un intreccio tra responsabilità civili, penali e regole locali che finisce per coinvolgere anche chi interviene per salvarlo. Quel che potrebbe sembrare una leggerezza, in realtà, può scatenare penali e sanzioni notevoli, ma anche la possibilità di agire in emergenza. Leggere con un po’ di attenzione cambia la prospettiva, restituendo un orizzonte meno scontato di quanto si pensi.

Molte persone ignorano che, sotto il profilo giuridico, un animale domestico non è equiparato a un oggetto, e merita tutele precise per evitare sofferenze evitabili. La responsabilità penale può emergere anche in assenza di dolo vero e proprio, basta che condizioni di caldo o disagio determinino sofferenze incompatibili con la natura del cane. Quando l’animale viene lasciato in auto sotto il sole, e anche al buio in inverno senza acqua o spazio, la legge guarda oltre l’intenzione e tutela il benessere.

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Esistono sentenze della Corte di Cassazione che hanno stabilito chiaramente che non serve arrecare una lesione visibile perché la detenzione in condizioni insopportabili costituisce reato. È sufficiente che il comportamento sia frutto di negligenza o incuria. Le norme locali aggiungono spesso ulteriori divieti e multe in determinati periodi dell’anno. In molti Comuni italiani il divieto di tenere l’animale in auto nei mesi caldi è rafforzato da sanzioni amministrative, anche quando l’auto è all’ombra o con i finestrini aperti. Chi assiste a una situazione di pericolo ha doveri precisi: chiamare le autorità, raccogliere prove, agire solo se strettamente necessario. Ma in casi estremi può esserci una tutela giuridica anche per chi rompe un vetro per salvare un cane, sempre che si possa dimostrare che non c’erano alternative.

Conseguenze legali e reato per detenzione incompatibile

Nel diritto penale italiano l’articolo 727 del Codice penale punisce chi abbandona animali o li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura, provocando sofferenze anche in assenza di lesioni visibili. È prevista una sanzione che può arrivare fino a 10 000 euro o l’arresto fino a un anno. La Corte di Cassazione ha stabilito più volte che lasciare un cane in auto al caldo, anche solo per negligenza, configura reato senza necessità di volontà dolosa. Non occorre quindi voler fare del male: basta che le condizioni generino disagio grave.

Conseguenze legali e reato per detenzione incompatibile-ilovetrading.it

Una pronuncia del Tribunale di Trapani del 2021 ha condannato due persone per aver lasciato cani di grossa taglia in auto senza acqua né possibilità di muoversi, confermando che il reato non riguarda solo il caldo estremo ma tutte le condizioni incompatibili con le necessità dell’animale. Nei regolamenti comunali, come quello di Roma, il divieto di lasciare animali in auto nei mesi caldi è esplicito e le sanzioni variano dai 200 ai 500 euro, anche se l’auto è in ombra o con finestrini aperti.

Intervento di soccorso e stato di necessità

Chi assiste a un cane in sofferenza chiuso in auto deve prima contattare il 112, il numero unico di emergenza, affinché le forze dell’ordine intervengano. Nel frattempo, è fondamentale raccogliere prove come foto, video e testimonianze che dimostrino il pericolo imminente. Solo se le autorità non arrivano tempestivamente e il rischio di morte o grave sofferenza è evidente, si può valutare di rompere un vetro per salvare l’animale. In questo caso entra in gioco lo stato di necessità, previsto dall’articolo 54 del Codice penale, che tutela chi agisce per evitare un danno grave a un essere vivente quando non ci sono alternative. La documentazione dell’intervento diventa essenziale per dimostrare che non si è trattato di un atto arbitrario ma di un gesto proporzionato e inevitabile.

Questa possibilità, seppur estrema, è riconosciuta dalla giurisprudenza e rappresenta una linea di difesa solida per chi agisce correttamente. La protezione degli animali, dunque, non si limita al buon senso: è un dovere civile e giuridico che invita a considerare gli animali come esseri senzienti e non come semplici beni materiali.

Gerardo Marciano

Laureato in Giurisprudenza con indirizzo economico, ha ricevuto un Premio Internazionale alla Carriera conferito dal Senato Accademico della Facoltà di Scienze Aziendali e Sociali di ISFOA. Collabora e scrive articoli su tematiche finanziarie per numerose riviste nazionali e internazionali. È autore e coautore di oltre 40 eBook dedicati alla storia dei mercati e all’analisi statistica delle loro serie storiche. Negli anni ha partecipato, in qualità di esperto di storia dei mercati e statistica, ai principali eventi nazionali nel settore del trading e degli investimenti. È stato ospite di canali televisivi come Class CNBC, Le Fonti TV, Finanza Now, Money TV, e le sue opinioni sono state riprese da testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Il Sole 24 Ore, Alliance News e MF Dow Jones. Ha inoltre partecipato a trasmissioni radiofoniche in Italia e all’estero. È stato Amministratore Delegato e proprietario di Proiezionidiborsa.it fino al novembre 2023, un sito che, secondo i dati di Alexa, per diversi mesi è stato tra i primi posti nella classifica dei siti italiani più letti.

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