Nel cuore delle città sta maturando un cambiamento silenzioso ma decisivo: i monopattini elettrici non saranno più mezzi anonimi che scorrono inosservati tra auto e pedoni. Un piccolo contrassegno plastificato li renderà riconoscibili e tracciabili, aprendo la strada a un nuovo modello di mobilità urbana più ordinato e sicuro.
L’idea è semplice, ma il suo impatto può essere grande: dare un’identità a questi mezzi significa ridurre comportamenti scorretti, migliorare la convivenza tra utenti e rendere più semplice l’applicazione delle regole.
Si parla di un cambiamento che nasce da esigenze concrete: incidenti non segnalati, parcheggi selvaggi, difficoltà di controllo da parte delle autorità. Tutto questo ha spinto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a introdurre regole più severe per riportare equilibrio nelle strade. Il contrassegno non è solo un dettaglio burocratico, ma un simbolo di responsabilità.

Si tratta di un passo avanti per una mobilità sostenibile più consapevole, che non rinuncia alla libertà di spostamento ma la accompagna a regole precise.
Sarà un cambiamento graduale, ma inevitabile, destinato a incidere sulle abitudini di chi ogni giorno usa questo mezzo per lavoro, studio o svago.
Un “targhino” personale per ogni monopattino: come funziona e perché cambia tutto
Il nuovo **contrassegno identificativo** è una targhetta adesiva plastificata, antistrappo e riflettente, di 50 × 60 mm. Vi compaiono sei caratteri alfanumerici (tre lettere da B a Z, escluse A, E, I, O, Q, U, e tre numeri da 2 a 9) distribuiti su due righe, realizzati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Non è una targa tradizionale ma un codice che identifica il proprietario, non il veicolo, poiché i monopattini non sono iscritti all’Archivio Nazionale Veicoli. Il contrassegno deve essere applicato in posizione ben visibile: preferibilmente sul parafango posteriore, se presente l’apposito alloggiamento, oppure sul piantone dello sterzo, a un’altezza tra 20 cm e 1,20 m da terra. In questo modo le autorità possono identificare facilmente il conducente anche in caso di infrazioni o incidenti.
Sanzioni salate e responsabilità diretta: quando un codice cambia le regole del gioco
L’introduzione del contrassegno non è un semplice adempimento: circolare senza, con targhetta contraffatta o non leggibile comporta multe da 100 a 400 euro. Persino la mancata comunicazione del cambio di residenza sarà sanzionata. A ciò si aggiungono le multe già in vigore per il **parcheggio irregolare** (da 41 a 168 euro) e l’obbligo di utilizzare il casco e stipulare una copertura RCA. Questo sistema rende il conducente immediatamente responsabile del proprio mezzo, offrendo agli enti locali un mezzo di controllo efficace. Non è solo una norma: è un cambiamento di mentalità, che invita a riflettere su come un piccolo codice possa ridisegnare l’equilibrio tra libertà personale e sicurezza collettiva.