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Guadagnare 5.150 o 9.150 o rischiare il capitale per guadagnare di più? Come investire nei prossimi anni

Gerardo Marciano

Può un titolo di Stato trasformarsi in una leva potente per far crescere il capitale? A volte le opportunità non si vedono nei guadagni immediati, ma nel tempo che si è disposti ad attendere. Ci sono strumenti che promettono stabilità, altri che puntano su rendimenti più elevati, e ognuno racconta un modo diverso di costruire il futuro. Non è solo questione di cifre: ogni investimento porta con sé una visione, una scelta che riflette obiettivi e priorità personali. Vale più la sicurezza di un capitale garantito o l’ambizione di guadagnare di più accettando qualche rischio? Le risposte non sono mai uguali per tutti, e proprio per questo è un terreno che affascina e divide.

Parlare di titoli a lunghissima scadenza significa guardare al futuro con una prospettiva diversa. Non si tratta di inseguire guadagni rapidi, ma di comprendere il ruolo del tempo come alleato. Alcuni strumenti offrono cedole regolari che scandiscono il percorso, altri invece accrescono il capitale silenziosamente fino alla scadenza.

Persona che conta banconote
Guadagnare 5.150 o 9.150 o rischiare il capitale per guadagnare di più? Come investire nei prossimi anni-ilovetrading.it

Ciò che cambia è l’approccio: da un lato chi predilige stabilità e semplicità, dall’altro chi accetta qualche oscillazione per ottenere ritorni potenzialmente maggiori. In mezzo, si collocano le riflessioni sul ruolo dell’inflazione, sui rischi dei mercati e sulle opportunità che possono presentarsi lungo il cammino. E c’è un’altra domanda che si insinua: quanto conviene guardare oltre questi strumenti e prendere in considerazione alternative, come i mercati azionari, che hanno storicamente mostrato rendimenti superiori, ma con un’incertezza che può spaventare?

BTP Green 1,50% aprile 2045: rendimento, cedole e il valore di una scelta sostenibile

Il BTP Green 1,50% aprile 2045 è molto più di un titolo di Stato ordinario. Con una cedola annua lorda dell’1,50%, pagata in due rate semestrali, e un prezzo di mercato che si aggira intorno ai 66 euro per ogni 100 di valore nominale, il rendimento effettivo lordo sale a circa il 4,04%, pari a circa il 3,60% netto. In termini concreti, con 10.000 euro investiti oggi è possibile acquistare circa 15.150 euro nominali, incassando ogni anno circa 200 euro netti in cedole.

banconote da 100, penna a pc
BTP Green 1,50% aprile 2045: rendimento, cedole e il valore di una scelta sostenibile-ilovetrading.it

Alla scadenza, nel 2045, verrà restituito l’intero valore nominale, portando il guadagno complessivo a circa 19.150 euro tra cedole e rimborso. Questo lo rende interessante non solo per il flusso cedolare, ma anche per l’importante guadagno in conto capitale. Si tratta di un Green Bond, emesso per finanziare progetti sostenibili, un aspetto che aggiunge valore etico all’investimento. Tuttavia, non è uno strumento privo di rischi: il prezzo può variare nel tempo, soprattutto in relazione ai movimenti dei tassi d’interesse, fattore rilevante per chi potrebbe decidere di vendere prima della scadenza. Il suo lungo orizzonte temporale lo rende indicato per chi può attendere e desidera un rendimento superiore rispetto a strumenti più conservativi, accettando la volatilità come parte del percorso.

Buoni Fruttiferi Postali e mercati azionari: tra stabilità, crescita lenta e nuove possibilità

I Buoni Fruttiferi Postali Ordinari ventennali offrono una proposta completamente diversa: un rendimento lordo del 2,50%, pari a circa 2,19% netto, con un unico incasso alla scadenza. Con 10.000 euro investiti oggi, dopo vent’anni si ottengono circa 15.470 euro, senza cedole intermedie e senza rischi di perdita del capitale. Sono strumenti semplici, sempre rimborsabili e senza oscillazioni di prezzo, ideali per chi cerca tranquillità e certezza. Tuttavia, la loro stabilità ha un costo: il rendimento è inferiore rispetto al BTP Green e manca la possibilità di reinvestire cedole lungo il percorso. Guardando oltre, storicamente i mercati azionari hanno spesso offerto rendimenti più elevati rispetto ai titoli di Stato e ai buoni postali, anche se con un livello di rischio nettamente maggiore. Negli ultimi decenni, ogni ventennio dei principali indici azionari internazionali ha mostrato performance superiori, ma con oscillazioni che possono essere difficili da tollerare. Questo mette in evidenza come la scelta tra BTP, buoni postali e azioni non sia solo una questione di numeri: riguarda la capacità di sopportare l’incertezza e di decidere quanto si è disposti a rischiare per crescere di più

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