Mettere da parte qualche risparmio oggi è spesso un gesto di responsabilità. Ma se quei soldi, magari in buoni postali o libretti, finiscono per alzare troppo l’ISEE, si rischia di perdere aiuti importanti. Adesso però qualcosa è cambiato: una nuova regola entrata in vigore nel 2025 potrebbe alleggerire davvero l’indicatore economico. Chi ha scelto strumenti sicuri, finalmente non sarà più penalizzato. Una piccola rivoluzione per famiglie prudenti, studenti e genitori con figli a carico. La parola chiave? ISEE.
C’è chi sceglie i fondi d’investimento sperando nel colpo grosso. E poi c’è chi, senza troppi fronzoli, si affida al buonsenso: libretti postali, buoni fruttiferi, magari da 5.000 o 10.000 euro messi da parte piano piano. Finora, però, anche quei risparmi pesavano sul calcolo dell’ISEE. E con loro, svanivano spesso borse di studio, sconti, bonus. Una situazione che suonava paradossale: si penalizzava chi, pur con redditi modesti, riusciva a mettere qualcosa da parte.

Dal 3 aprile 2025, grazie al DPCM del 14 gennaio, quella stortura è stata corretta. Finalmente si guarda anche alla natura del risparmio, non solo alla cifra. Un cambiamento che, anche se poco pubblicizzato, ha un impatto enorme sulla vita concreta di migliaia di famiglie.
Buoni fruttiferi, libretti e ISEE: la regola del 2025 che cambia tutto per le famiglie con risparmi garantiti
Da aprile 2025, il patrimonio mobiliare che si calcola per l’ISEE può escludere del tutto buoni fruttiferi postali, libretti postali e titoli di Stato, purché non superino i 50.000 euro totali per nucleo familiare. Questo significa che famiglie con risparmi prudenti, se rientrano nella soglia, possono tirare un sospiro di sollievo: quei risparmi non pesano più sul calcolo dell’indicatore.

Il caso della famiglia Bianchi lo dimostra bene. Con 37.000 euro in strumenti garantiti e 10.000 su conto corrente, prima la loro componente patrimoniale nell’ISEE era pari a 9.400 euro. Ora scende a soli 2.000. Una differenza che può cambiare completamente l’accesso a borse di studio, mensa agevolata o trasporti scontati.
È importante sapere che questa esclusione non è automatica. Se la DSU è stata presentata prima del 3 aprile, bisogna rifarla. Il modo più veloce è dal sito INPS con la DSU precompilata, oppure tramite CAF. E conviene farlo: l’impatto positivo può essere notevole.
Chi risparmia in modo prudente non sarà più penalizzato: una svolta che premia le famiglie attente
Non è solo una questione di numeri: è una presa di posizione. Per anni si è discusso su quanto fosse ingiusto trattare alla pari chi investiva in strumenti ad alto rischio e chi si affidava a risparmi garantiti. Ora, finalmente, arriva una risposta concreta. Il messaggio è chiaro: chi ha scelto buoni postali, titoli di Stato o libretti non può essere svantaggiato.
Questo cambiamento tutela soprattutto chi ha redditi bassi o figli a carico. Significa che non serve più svuotare i risparmi per accedere a un bonus o a una borsa. Serve solo fare attenzione alle soglie e aggiornare correttamente la DSU. Se il valore dei risparmi garantiti supera i 50.000 euro, si conteggia solo la parte eccedente. Un criterio equilibrato che aiuta a non far pesare scelte responsabili.