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Stipendi negati prima delle ferie: basta una mail

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Gianluca Merla

Pessima notizia per molti lavoratori di un’azienda che, prima delle ferie ha annunciato: “Il mese di agosto non ve lo paghiamo”

Sono partite nel peggior modo possibile (anzi, non sono partite affatto) le vacanze estive di alcuni lavoratori che, prima di chiudere battenti e rilassarsi dal lavoro per un po’, si sono visti arrivare una mail particolarmente spiacevole.

(Flickr)

Quaranta lavoratori di un’azienda di accessori e arredamenti sono rimasti interdetti dopo la decisione dell’impresa di comunicare loro una spiacevole novità. Attraverso un’e-mail, infatti, la ditta ha comunicato ai propri lavoratori l’intenzione di non voler pagare gli stipendi nel mese di luglio. Una scelta che, ovviamente, ha causato proteste e richieste di chiarimenti da parte dei dipendenti. Ecco che cosa è successo.

Azienda non paga lo stipendio ai lavoratori: i dipendenti fanno sciopero

Fare le ferie dal lavoro è un diritto previsto dalla costituzione per tutti i lavoratori dipendenti. Ognuno, infatti, avrebbe il diritto di potersi riposare dal lavoro e non avere problemi dalla propria azienda durante quell’arco di tempo scelto. Tuttavia, non per tutti è andata così.

Alcuni lavoratori, infatti, si sono visti rovinare il momento più atteso dell’anno (quello delle godute e meritate vacanze) a causa della scelta da parte della loro azienda di non pagare un mese di stipendio a molti dei dipendenti. Una scelta che, ovviamente, ha causato polemiche e proteste, soprattutto da parte di chi intende difendere i propri diritti da lavoratore.

Ad aggravare ancora di più (se possibile) la situazione, è il fatto che la decisione aziendale è stata comunicata in maniera fredda solo attraverso una e-mail. Con un messaggio di poche righe, infatti, l’impresa ha comunicato ai propri lavoratori la decisione per nulla condivisa dai dipendenti.

Nel corpo dell’e-mail, l’azienda annunciava che l’importo dello stipendio relativo al mese di luglio non sarebbe stato pagato secondo i tempi previsti. Una decisione che ha scatenato l’ira dei quaranta dipendenti interessati, e lavoratori del gruppo Grancasa, un punto vendita di Desenzano del Garda e a Mantova, specializzato in accessori e arredamento.

L’azienda starebbe attraversando un periodo di crisi da un po’ di tempo. Negli ultimi mesi, infatti, avrebbe accumulato circa 100 milioni di euro di debiti. Una situazione che ha portato la gestione a decidere la chiusura dei punti vendita di Mantova, Desenzano e quelli in Umbria.

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