A volte, accade che non si possano più pagare le rate, in particolare se si perde il lavoro. Ma attenti a minacce e bugie del recupero crediti
Quando si decide di fare un finanziamento, ci si augura sempre che possa andare tutto per il meglio, perché purtroppo, non sono pochi i casi di persone che finiscono per indebitarsi e di non poter più pagare.
Una situazione spiacevole che è causata, nella gran parte dei casi, dalla perdita del lavoro, il che non permette di continuare a pagare le rate, da una cattiva gestione delle proprie finanze, ecc. I debiti possono essere i più disparati, e si possono contrarre non solo chiedendo un prestito personale, ma anche non pagando le tasse, e quindi con Equitalia.
Di solito, accade che una persona perda il lavoro e non possa pagare più il debito contratto, per cui si ricevono vari avvisi dall’ente verso cui si è debitori. Dopodiché, se non si risolve in nessun modo, si passa la palla alle società di recupero crediti.
A quel punto, si ricevono una serie di telefonate da questi operatori in cui si intima di pagare, altrimenti scatterebbero una serie di provvedimenti. Scopriamo insieme cosa accade.
Recupero crediti: minacce e bugie, come tutelarsi
Le società di recupero crediti fanno di tutto per riprendere il credito che hanno, e che esse stesse acquistano dalla finanziaria.
Il punto è che, nella gran parte dei contesti, si avvalgono di metodo non proprio canonici, e anzi, minacce e bugie. Di solito, sono trucchi utilizzati dalle suddette società verso chi è debitore. Lo fanno per convincere i morosi a saldare il pagamento dovuto.
Questi esattori, come sopraccitato, acquistano il credito dall’ente a cui il debitore deve una determinata somma, a prezzi scontati rispetto a quelli che sono i debiti iniziali. Ecco perché, molte volte, queste società, pur di raggiungere l’obiettivo di farsi pagare, offrono sconti sull’importo che si deve inizialmente.
Di solito, gli agenti a cui l’azienda affida il compito di recupero crediti, lavorano a provvigione. Ciò significa che guadagnano solo una volta recuperato il credito. Ecco perché gli esattori ce la mettono tutta per assolvere al loro incarico, ed è legittimo, ma a volte, ci sono dei metodi che rischiano di convertirsi in potenziali illeciti.
Questo perché determinate richieste si fanno insistenti, al punto che si termina con il tormentare la persona che ha contratto il debito. Telefonate, lettere, addirittura a volte visite a casa, sono usate da queste aziende.
C’è persino chi arriva a minacciare che il debitore andrà in galera se non paga un finanziamento. Sono il più delle volte, strategie per convincere a pagare, per cui usano una serie di minacce e bugie. Tuttavia, non c’è la galera per queste situazioni che non sono reato penale (casomai civile).
Anche chi minaccia di pignoramenti o espropri non dice il vero, in quanto soltanto l’Ufficiale Giudiziario può farlo, e un giudice deve usare tali procedimenti. L’unico caso in cui si dà potere esecutivo a queste società è se si firmano cambiali.