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Pandemia, morti e affari: più del petrolio. Quanto guadagna Pfizer con il vaccino

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Salvatore DiMaggio

Pfizer è una delle aziende che non ha risentito della pandemia, anzi. Essa è parte di quel settore farmaceutico che durante la pandemia ha beneficiato del superlavoro per la realizzazione dei vaccini.

Il report per il secondo quarto di questo 2021 conferma i dati estremamente positivi, anzi li rinforza. L’azienda è riuscita a spedire oltre un milione di dosi di vaccino a livello globale. Un dato straordinario permesso anche da una logistica che ha funzionato molto bene.

Albert Bourla a capo della grande azienda ha espresso la sua soddisfazione per i grandi guadagni dell’azienda. Non è solo il vaccino a trainare in alto Pfizer. Infatti l’azienda è leader in tanti ambiti del farmaceutico da decenni.

Le previsione dell’azienda sono rosee e si estendono ben oltre l’anno in corso. Infatti l’azienda stima di crescere al ritmo del 6% annuo fino al 2025. Dunque numeri ambiziosi e robusti.

Vaccino d’oro

Anche se Pfizer era un peso massimo del farmaceutico ben prima della pandemia, è innegabile che il vaccino sia stato un business estremamente profittevole per l’azienda e le ha causato anche non poche polemiche. L’utile netto di Pfizer nel periodo esaminato dal report è stato pari a 5,5 miliardi di dollari. Una cifra davvero ragguardevole, che diventa ancor di più se raffrontata alla sua omologa di 12 mesi fa.

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Infatti rispetto al secondo quarto del 2020, questo secondo quarto, ha visto l’utile netto crescere di ben il 60%. Gli attuali contratti stipulati consentono all’azienda di consegnare altri 2,1 miliardi di dosi per un fatturato di 33,5 miliardi di dollari.

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La variante Delta avrebbe spinto l’Unione europea ad accettare il sensibile aumento di prezzo per singola dose passato da 12 a 19,50 euro per le dosi dal 2022 in poi. Un valore da molti contestato e criticato e che ha influito molto positivamente sul bilancio dell’azienda

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