Tante cose stanno spingendo il settore bancario ad evolversi ed a cambiare. L’home banking sempre più diffuso ed incoraggiato dal desiderio degli istituti a ridurre i costi delle filiali. La nascita di nuovi strumenti di pagamento.
Sulle varie tendenze che trasformano il settore bancario, la più pressante, però, è quella dei governi che vogliono scoraggiare l’uso del contante, difficilmente tracciabile. Nodo cruciale in questa lotta è il bancomat. Qualche decennio fa il bancomat rappresentò una notevole evoluzione tecnologica ed in breve entrò nel cuore degli italiani per la sua semplicità e velocità. Oggi però è nel mirino in quanto principale fonte di contanti.
A fare da apripista in questa dismissione del bancomat (ATM) è stata Ing, banca estera che con politiche molto aggressive ed allettanti è riuscita a far breccia nella clientela italiana tanto da crescere notevolmente. Ebbene, da luglio i clienti Ing non hanno più a disposizione i bancomat della loro banca, ma dovranno effettuare i prelievi necessariamente da altri istituti. Non sfugge che ciò può comportare fastidi ed oneri extra.
Ing fa da apripista
Ing semplicemente sta correndo più velocemente di altre banche, ma la strada verso un generale scoraggimento nell’uso di bancomat e contante è ormai tracciata.
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Vediamo cosa cambia per i clienti Ing. Parliamo di oltre un milione di clienti dell’istituto che ora dovranno pagare per prelevare. Buone notizie per i clienti precendenti al 2018. Essi non dovranno pagare nulla per i prelievi presso altri istituti a patto che il prelievo superi i 50 euro.
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Per prelievi al di sotto di questa cifra i clienti “storici” Ing pagheranno 50 centesimi. Per tutti gli altri clienti più recenti, questa traformazione porterà una spesa fissa di 75 sentesimi per ogni prelievo a prescindere dalla banca titolare del bancomat.
