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La pandemia fa crescere la fame nel mondo e le prospettive sono cupe

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Salvatore Dimaggio

Il numero di persone denutrite nel mondo è salito in maniera impressionante durante la pandemia. La pandemia di covid ha reso difficile accede alle attività produttive per milioni di persone. Questo ha acuito la miseria estrema di tanta parte della popolazione mondiale.

Lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite dai tratti piuttosto drammatici. Contestualizzando questi dati, si deve rimarcare come i dati sulla popolazione che soffre di denutrizione sono rimasti costanti negli ultimi anni ma la pandemia di covid ha fatto balzare la cifra a quella di 15 anni fa.

Il principale imputato è ovviamente la pandemia di covid. Anche il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha pubblicato un report di segno simile: Ci sarà un incremento forte del numero di persone denutrite nel corso di quest’anno. A quanto pare il numero di persone denutrite ha oscillato durante la pandemia tra i 720 e gli 811 milioni. La metà di costoro vivono in Asia. È un problema ad ampio spettro quello della denutrizione e della fame nel mondo.

Un problema ad impatto sistemico

La pandemia di covid-19 rende più difficile l’accesso al lavoro già precario. Ma anche l’approvvigionamento di cibo, l’accesso alla salute eccetera. Non dimentichiamoci poi che inasprisce i conflitti e ha un impatto sistemico davvero notevole. Il target ambizioso delle Nazioni Unite di cancellare la fame nel mondo entro il 2030 diviene così assai poco realistico.

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Inoltre bisogna anche sottolineare come un’alimentazione poco sana abbia colpito addirittura un terzo della popolazione mondiale durante la pandemia e non abbia risparmiato neanche i paesi ricchi.

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Approcciarsi ad una dieta sana diventa complesso anche per le persone più povere dei paesi più avanzati e la pandemia ha certamente accresciuto il numero di persone che anche nei paesi più ricchi ha cercato di ripiegare su cibo poco sano a causa della precarietà economica. 

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