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Ransomware: un crimine che rende tanto e che è cresciuto del 300%

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Salvatore Dimaggio

L’eclatante caso dell’attacco alla Regione Lazio ha riportato in auge la mai sopita questione dei ransomware. Ma in realtà per gli esperti di questo settore il problema è sempre stato al centro del focus perché questo genere di attacchi è aumentato del 300%.

Nell’arco di 2 anni è avvenuta questa forte impennata. I report di settore tracciano questo quadro poco edificante in merito alla Sicurezza Informatica. Ma cosa c’è dietro questo genere di crimini informatici che fruttano veramente tanto chi li pone in essere? Vediamolo insieme una prima causa risiede nei mezzi sempre più sofisticati a disposizione dei cybercriminali. Gli hacker da garage degli anni 80 e 90 ormai non esistono più al loro posto ci sono bande estremamente organizzate e dotate di work station di altissimo livello.

Danni enormi ma ci sono le contromisure

In secondo luogo c’è la crescita esponenziale dei dati presenti on-line. Negli ultimi anni pubbliche amministrazioni e imprese di tutte le dimensioni sono sbarcate su internet presso tra mille difficoltà e con mille ingenuità. La sicurezza informatica in questo sbarco di massa sulla rete è sempre stata un po’ la cenerentola del budget. Come noto il ransomware blocca l’accesso ai sistemi a chi ne viene colpito e ciò viene fatto in cambio di un riscatto. Ma questo genere di attacchi è piuttosto variegato.

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Perché alle volte i riscatti vengono chiesti per liberare il sistema dell’azienda mentre altre volte vengono richiesti per non divulgare i dati sensibili o i segreti industriali dei quali si è venuto in possesso.

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Gli esperti consigliano di non risparmiare su software antivirus e in generale su pacchetti che garantiscano la sicurezza sia dei device individuali che di quelli aziendali e di stare molto attenti ai siti sui quali si naviga.

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