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Inps dice che un quarto dei percettori del RdC non ne ha diritto. Vediamo che succede

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Salvatore Dimaggio

Il Reddito di cittadinanza sta dividendo la politica italiana e anche i cittadini. Matteo Renzi non manca di definirlo una misura a sostegno dei fannulloni, mentre alti partiti di destra lo avversano per motivi simili.

Non c’è dubbio tuttavia che la disoccupazione e la povertà, specie al meridione sono a livelli di estrema emergenza e tante famiglie hanno soggettivamente bisogno di aiuto per andare avanti. Le varie misure a sostegno del lavoro prodotte sino ad oggi hanno generato poco o nulla e sull’utilità dei centri per l’impiego è lecito stendere un velo pietoso. Ecco perchè da ultimo anche Mario Draghi, si è espresso favorevolmente alla misura, almeno per quelle che sono le sue intenzioni e le sue ispirazioni.

Troppi furbetti del RdC

Tra chi mette il Reddito di Cittadinanza alla berlina c’è anche l deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco. Che questa formazione politica non avesse simpatia per l’RdC è cosa nota e la Meloni spesso ha irriso l’improvvida frase del ministro Di Maio che rivendicava di aver abolito la povertà. Il deputato della formazione di destra cita un dato prodotto dall’Inps che certamente accelererà il processo di revisione della misura. Dopo aver elogiato il lavoro di verifica dell’Inps il deputato ha comunicato che a seguito dei controlli Inps è emerso che le irregolarità sono troppo diffuse. Il Movimento 5 Stelle ne fa una questione di bandiera. Lo hanno sempre sostenuto ed ovviamente ora lo devono difendere nonostante le critiche.

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Addirittura un questo dei percettori del reddito lo percepirebbe in modo irregolare. Per l’esattezza parliamo di ben 3.700 casi su 12.000 verificati.

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E’ questo uno degli argomenti più forti che muove quel processo di riforma del reddito che ormai è avviato. Archiviata (per il momento) la proposta di chi chiedeva di abolirlo, sicuramente sarà a breve reso più difficile da ottenere. 

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