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Dolce&Gabbana creano oggetti virtuali unici e costosissimi ispirati a Venezia

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Salvatore Dimaggio

Dolce e Gabbana debuttano nel mondo degli NFT creando una collezione di pezzi unici che mischia reale e virtuale.

MILAN, ITALY – SEPTEMBER 25: Stefano Gabbana and Domenico Dolce, of Dolce&Gabbana , arrive to new boutique opening event n Audi Q2 during Milan Fashion Week Spring/Summer 2017 on September 25, 2016 in Milan, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images for Audi)

Il connubio tra moda lusso e non fungible token è un connubio assolutamente naturale. Gli NFT hanno la loro ragion d’essere in un unicità non riproducibile e garantita. A garantire il prodotto è la tecnologia blockchain, la stessa che sta alla base delle criptovalute che stanno sconvolgendo il mondo della finanza. Secondo alcuni sono un bene secondo altri, da ultimi Trump e Paulson, sono una iattura. Ma al di là delle valutazioni sulle criptovalute è un fatto innegabile che la tecnologia blockchain sia eccezionale nel garantire l’unicità di un di un oggetto virtuale e funzioni benissimo. È proprio da questa unicità assoluta che prende le mosse l’alta moda nel momento in cui si avvicina al blockchain.

Oggetti virtuali ma unici

Infatti gli NFT creati da Dolce e Gabbana  andranno appunto in questa direzione. Si tratterà di pezzi unici in grado di mischiare reale virtuale. Il nome è Collezione Genesi. Sono ispirati alla magia della città di Venezia e che saranno battuti all’asta su una piattaforma apposita, Unxd il 9 settembre che richiede una precisa iscrizione.

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È difficile attualmente dire se il mare di oggetti NFT che si stanno vendendo nelle aste di tutto il mondo sia una reale occasione di guadagno o una clamorosa bolla. Ma sicuramente anche se una bolla adesso siamo ancora nella fase dell’espansione più dinamica e chiunque ha la possibilità di creare NFT ne approfitta.

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Secondo vari analisti il mondo del lusso si getterà sempre più a capofitto nel mondo dei token. Non solo questo garantisce guadagni elevatissimi, ma aumenta la visibilità del marchio e consente la collaborazione con artisti che difficilmente sarebbero entrati nell’orbita dello stilista. A prescindere da come andrà l’asta siamo in piena febbre di NFT.

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