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Lavorare solo 4 giorni la settimana a stipendio pieno: forse non manca molto

Una settimana lavorativa di soli 4 giorni sarebbe davvero un sogno per tanta gente Ma forse questo sogno potrebbe diventare realtà.

In passato il dogma del lavoro è sempre stato quello di spremere al massimo i dipendenti per massimizzarne la produttività. Soltanto che nel tempo è emerso dall’esperienza delle aziende ma proprio anche da studi specifici del settore che i dipendenti stressati producono meno. Ma non basta. Un dipendente che non ha mai un istante libero chiaramente avrà anche una situazione familiare difficile da gestire e dunque altrettanto stressante e così via. In un circolo vizioso che in definitiva fa male a dipendente famiglia azienda e Pil. Ci vuole un certo coraggio per un’azienda e per uno stato a dire ai propri lavoratori di lavorare solo quattro giorni. Le obiezioni sono facilmente immaginabili. “Perché dovrei pagare come un lavoratore full time quello che in un certo senso è una specie di lavoratore part-time?” E così via.

Già due paesi lo fanno

Eppure in Europa la teoria della settimana cortissima cioè di 4 giorni sta prendendo piede. L’ha fatto prima l’Islanda che adesso lo propone anche la Scozia e quattro quinti dei cittadini sono favorevoli. Vediamo come si sta muovendo la Scozia. Il governo ha messo in campo un grosso investimento che vale 10 milioni di sterline per premiare quelle aziende che faranno da apripista ad un programma sperimentale di 4 giorni. Dunque si tratta di un progetto pilota che poi però dovrebbe espandersi progressivamente. In realtà anche se questi due paesi sono attualmente gli unici due in Europa che sperimentano la settimana di 4 giorni, varie aziende private nel mondo autonomamente stanno battendo questa via.

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E’ il caso ad esempio della Microsoft giapponese. Colpisce che una grandissima azienda come Microsoft peraltro collocata in un paese dai ritmi lavorativi febbrili come il Giappone, utilizzi questa tempistica del lavoro così non convenzionale.

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Ma non è la sola: anche altre aziende nel mondo stanno facendo questo esperimento e c’è la speranza che se i risultati saranno positivi come molti sostengono si espanda sempre di più.

Salvatore Dimaggio

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