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Il grande economista Galbraith: sta cambiando tutto ed il crollo è quasi inevitabile

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Salvatore Dimaggio

È un importante economista e suo padre era niente di meno che l’economista di John Fitzgerald Kennedy.

Galbraith è uno dei nomi di peso del gli studi economici americani e la sua profezia sui mercati è davvero inquietante. Galbraith parla A tutto campo della sua percezione sui mercati e ciò che dice non è affatto confortante. Repubblica riporta che per Galbraith i mercati sono ampiamente sopravvalutati. I valori di Wall Street si sono disallineati dalla realtà in una maniera paurosa. Ancora una volta sotto accusa è la Federal Reserve che ha favorito politiche ultraespensioniste e non ha mai avuto il coraggio di fare marcia indietro per timore di grossi crolli dei mercati.

Troppi anni di colombe

Il problema è che adesso è passato veramente tanto tempo da quando questa forte espansione è cominciata e chiaramente più il tempo passa più il crollo temuto aumenta. Lo stesso discorso l’economista lo fa per l’Europa di Draghi. Draghi e Powell hanno seguito dinamiche simili adesso continuate dalla Lagarde. Ma è arrivato il momento del tapering e peraltro non poteva capitare in un contesto peggiore il global warming inizia a mostrare il conto in maniera plateale, l’inflazione costringe a chiudere i rubinetti del danaro facile e le varianti del covid sono un’incognita assai pesante e per Galbraith ci sono pochi dubbi che il mercato abbia forti probabilità di crollare.

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L’inflazione è giunta a livelli tali e ce ne accorgiamo su tante materie prime e sulla bolletta elettrica, da essere ormai non più negabile.

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Dalle varianti covid arriva un’incertezza in più: che accadrà se si dovesse essere di nuovo essere costretti a chiudere proprio durante il tapering? Che farebbero allora le banche. 

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