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Nel meridione la disoccupazione è una voragine: più disoccupati che in tutta la Germania

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Salvatore Dimaggio

 La situazione della disoccupazione al Sud è più drammatica che mai.

Al netto di decenni di chiacchiere e di demagogia e di progetti spesso sciorinati in un confusivo inglese, la situazione della disoccupazione al sud è più drammatica che mai. Gli ultimi dati statistici rivelano che i disoccupati da più di 12 mesi sono in numero maggiore nel meridione d’Italia che in tutta l’enorme Germania. Un’economia defunta e che funziona soltanto sottopagando quasi al livello da schiavitù una folla di disperati senza diritti, sta generando numeri indecorosi per un paese civile. E diciamocelo persino per un paese in via di sviluppo. Si può dire che la pandemia ha acutizzato le cose come anche è stato detto. Ma ciò è un po’ ridicolo perché la pandemia ha colpito in tutto il mondo. Suonano un po’ ridicole alla luce di questi numeri le parole imp(r)udenti di chi nei mesi scorsi ha detto che al sud il reddito di cittadinanza favorisce i fannulloni.

Numeri da terzo mondo

Trattare con una tale superficialità un dramma di queste clamorose proporzioni è davvero urtante. Addirittura sono 695.000 i disoccupati di lunga data al sud. Nell’immensa Germania arrivano a 488.000. Questo governo esattamente come i precedenti non ha varato alcun piano per offrire concretamente lavoro ai troppi disperati che si trascinano nel nostro mezzogiorno accettando lavoretti da fame che ingrassano i soliti. La verità è che la questione meridionale non è stata mai risolta anzi si è ingigantita.

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Ma mentre nel passato c’era il coraggio di mostrare la miseria nella sua drammaticità come faceva il grande cinema del Neorealismo, nell’epoca del vuoto social coi filtri glamour, la povertà va nascosta e così può espandersi indisturbata.

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Tutto questo sembra stare bene agli elettori che continuano a mantenere in Parlamento sempre gli stessi partiti da decenni.

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