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Pandora Papers: l’inchiesta che fa tremare 29.000 ricchi evasori grazie ai paradisi fiscali

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Salvatore Dimaggio

600 giornalisti investigativi al lavoro per un lungo tempo per scoperchiare una rete mondiale di evasione fiscale impressionante.

La piaga dell’evasione fiscale in Italia è assai grave e non si fa nulla per stanare chi sottrae allo stato cifre incredibilmente alte. Una nuova inchiesta anticipata dall’Espresso racconta di una rete mondiale dell’evasione fatta di conti esteri in paradisi fiscali. Tutta una serie di società che lavora alacremente nel mondo per permettere ad industriali, politici, celebrità e vari tipi di ricchi di svariate origini di occultare i propri patrimoni al fisco attraverso complesse triangolazioni in conti offshore. Ciò rende difficilissimo poi per il fisco individuare e recuperare le somme. L’Italia ha un doppio triste primato. Primi in Europa per evasione procapite e primi anche per evasione assoluta. Mentre lo stato fa la lotta all’evasione cercando i soldi nei conti di gente che spesso a stento arriva alla fine del mese, 190 miliardi vengono nascosti in conti esteri introvabili. 

14 società che creano scatole anonime

Secondo questa inchiesta sarebbero 14 le società che lavorano per occultare denaro nei conti offshore. Il consorzio di giornalisti internazionali noto come Icij, con la sua clamorosa inchiesta ha coperto circa 25 anni di evasione e riciclaggio. L’inchiesta è impressionante: i nomi coinvolti sarebbero addirittura 29.000 e tra essi ben 300 politici notissimi tra i quali Tony Blair. In sostanza queste 14 società si occupano di creare conti anonimi ed altre società anonime nei paradisi fiscali come Dubai o Panama. circolando tra questi conti anonimi il danaro diventa non più tracciabile per le autorità statali. Tanti i leader globali coinvolti. Vi sarebbero persino presidenti attualmente in carica.

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Sono meccanismi che indignano perchè come si legge nell’articolo sottraggono ogni anno 5.600 e i 32.000 miliardi di dollari all’anno. 

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Indigna soprattutto perchè tanti di questi super evasori sono noti politici internazionali che a parole si impegno per il benessere di quegli stati che in pratica depredano.

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