La crisi della supply chain è molto lontana dallo sbrogliarsi.
Anzi dimostra ogni giorno di più come un mondo interconnesso, possa essere un vantaggio ma anche uno svantaggio per l’industria. Infatti le interruzioni nella catena degli approvvigionamenti stanno creando problemi su tutti i fronti. Il mondo dell’informatica è azzoppato dalla carenza di chip ma anche quello dell’automotive. Le produzioni vengono tagliate su tutti i fronti e la frenata del settore industriale è generalizzata. La crisi della supply chain tocca quasi tutti i settori perché la produzione globale è fortemente interconnessa. C’è chi è più toccato dal rincaro dell’energia, chi più dalla crisi dei chip, ma si tratta comunque sia di un fenomeno trasversale. Ecco perché oggi gli analisti vedono con particolare interesse il mondo delle banche e della finanza.
Ma c’è anche un altro motivo. Il rialzo dei tassi da parte delle banche centrali, ormai praticamente scontato ed imminente andrà ad offrire ulteriori vantaggi a questo settore che sino ad oggi ha patito abbastanza i tassi a zero. Alcune banche centrali nel mondo già li hanno rialzati come le banche dell’est Europa, ma il rialzo è praticamente scontato. Anche perché con l’inflazione non si può fare diversamente. Ecco qualche etf per investire su questo settore. Un primo prodotto è Amundi MSCI World Financials UCITS ETF EUR (C), ISIN LU1681045883, Ticker CWF. E’ focalizzato sul settore finanziario globale dunque offre il vantaggio di una estrema diversificazione.
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Al contrario è focalizzato sull’Europa il Lyxor EURO STOXX Banks (DR) UCITS ETF – Acc, ISIN LU1829219390, Ticker BNKE.
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Per chi preferisce il mondo finanziario USA c’è il SPDR S&P US Financials Select Sector UCITS ETF, ISIN IE00BWBXM500, Ticker SXLF
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