Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Squid Game è un problema per i social e 3 scuole a NY ne vietano i costumi

Foto dell'autore

Salvatore Dimaggio

Per il mondo dei social network Squid Game sta diventando un problema.

La violenta serie coreana è diventata popolarissima ed ha fatto guadagnare a Netflix quasi un miliardo di dollari. Il problema è che però sta generando un’ondata di atti di emulazione tra i social. I ragazzi pur di attirare l’attenzione e guadagnare visualizzazioni imitano la violenza della serie e fanno di tutto per riprodurne le situazioni. La questione sta dilagando anche qui da noi in Italia dove in alcune scuole si sono registrati fatti di questo genere. Queste serie violente possono avere una presa morbosa, ma i social amplificano il fenomeno e consento ai più giovane di vivere di luce riflessa della popolarità dell show di Netflix.

Le scuole di New York vietano i costumi

Con un gesto clamoroso tre scuole di New York hanno deciso di proibire ai propri studenti di utilizzare costumi di Squid Game per le prossime feste di Halloween. Il timore dei dirigenti di queste scuole è che i ragazzi usino il periodo di Halloween per delle bravate che consentano alla loro popolarità social di crescere. E’ soprattutto TikTok che veicola questo fenomeno e da tempo ormai si chiede a questa piattaforma cinese un maggior controllo. Ad ogni modo probabilmente anche altre altre scuole seguiranno l’esempio di queste tre. Il rapporto tra social e ragazzi è molto complesso. Ma certamente chi gestisce queste grandissime piattaforme deve intercettare sul nascere le tendenze pericolose e bloccarle.

Leggi anche: Il social network di Trump divide la rete ed è già accusato di plagio

In questo senso gli scandali di Facebook suscitano ancora più sdegno perchè hanno fatto emergere come il colosso dei social sfruttasse le deolezze degli utenti o e pericolosità delle fake news per incrementare le visualizzazioni.

Leggi anche: Scandalo Facebook: progetti per attirare utenti persino nella fascia 0-5

Vietare i costumi potrebbe essere una buona idea anche per la scuola media torinese dove le violente emulazioni si sono già verificate.

Impostazioni privacy