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Allarme petrolio: Opec non aumenta la produzione e spaventa i mercati

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Salvatore Dimaggio

La Casa Bianca aveva avanzato pressanti richieste all’Opec per un aumento della produzione, ma c’è stato un secco rifiuto.

Nel vertice di ieri l’Opec ha confermato i ritmi di produzione già stabiliti, mandando su tutte le furie la Casa Bianca. I vertici USA hanno replicato duramente sostenendo che il comportamento dell’Opec sia grave e che faranno tutto quello che è il loro potere per far cambiare idea ai produttori di petrolio. Vediamo cosa è successo. Alla vigilia della riunione Opec il prezzo del petrolio aveva segnato una flessione motivata dalla speranza che la produzione potesse essere aumentata. In effetti a molti sembrava poco probabile che l’associazione dei produttori petroliferi potesse mettere in crisi la ripresa mondiale ostinandosi a non fare nulla. E invece è puntualmente quello che è successo.

Una posizione grave

Con l’arrivo della pandemia l’Opec aveva ridotto molto la produzione di petrolio a fronte di una richiesta ovviamente ridotta. Ma a pandemia finita ha ricominciato ad aumentare la produzione ma a ritmi assolutamente insufficienti per stare dietro ala maggiore domanda. E oggi siamo al punto che il costo del petrolio spinge una spirale dei costi energetici davvero preoccupante. Oltre agli USA, tutto il mondo premeva sull’Opec perchè raffreddasse una corsa dei prezzi energetici che sta avendo impatti pesantissimi sulla produzione mondiale tanto da rallentarla. Il maggior costo energetico deprime la domanda delle famiglie e fa impennare i costi per le aziende. Tanto che tante stanno decidendo di sospendere la produzione. Questo potrebbe gelare la ripresa e sicuramente rinforza l’inflazione ed il rincaro generalizzato delle materie prime.

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Opec ha deciso di riconfermare l’aumento della produzione a 400.000 barili al giorno per dicembre.

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Dunque non ci sarà nessun aumento. Una posizione che aggrava decisamente la spirale inflazionistica.

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