Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Il lavapiatti pagato 50 centesimi/ora ci deve far riflettere

Foto dell'autore

Salvatore Dimaggio

In Sardegna una storia di sfruttamento disgustosa che può farci capire che cos’è il lavoro oggi in Italia.

Il giornale La Nuova Sardegna pubblica il racconto di un ragazzo chiamato a lavorare come lavapiatti in un ristorante. Pensava di dover lavorare 3 ore al giorno, ma ben presto ha capito che i turni di lavoro erano ben diversi. Avrebbe dovuto lavorare ben 14 ore al giorno, ma essendo un ragazzo molto volenteroso si è rimboccato le maniche. Dopo tre giorni di lavoro ha ricevuto il compenso per quelle tre giornate a 14 ore ciascuna: €20. Meno di €0,50 ad ora: in confronto i migranti pagati €3 l’ora per raccogliere i pomodori sono dei “privilegiati”. Quando ha minacciato di andarsene si è sentito rispondere che tanto ci sono un’infinità di ragazzi pronti a rimpiazzarlo a quelle condizioni. Il mercato del lavoro in Italia è stato talmente deregolamentato che sfruttare una persona oggi con la povertà che c’è è diventato facilissimo.

Disoccupazione e lavoro povero

Al di là dei toni trionfalistici del Governo, il lavoro manca, specie al Sud e pur di lavorare la gente è disposta ad accettare paghe che non si sa bene se definire assurde oppure disgustose. Questo dovrebbe far riflettere anche quando si parla di Reddito di cittadinanza. È chiaro che le storie di ricconi con le Ferrari che percepiscono indebitamente il Reddito di cittadinanza fanno rabbia, ma sotto queste storie eclatanti ci sono anche le storie di quelli che senza reddito di cittadinanza, letteralmente non sanno come mangiare. I numeri sulla disoccupazione oltre ad essere impressionanti sono anche mendaci. Perché tante persone che risultano occupate in realtà specialmente al sud (ma sempre più spesso anche al nord) sono occupate in lavori che consentono loro a stento di sopravvivere e a volte neppure.

Leggi anche: Bonus casa: tanti italiani li hanno usati per frodi e riciclaggio

Ma il mercato attuale del lavoro è questo e nessuna forza politica concretamente avanza delle proposte per far fronte a situazioni sempre più drammatiche.

Leggi anche: Cub: un milione di posti di lavoro a rischio con sblocco licenziamenti

Basti pensare che nel meridione d’Italia ci sono più disoccupati da più di 12 mesi che in tutta la popolosa Germania.

Impostazioni privacy