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Caro vita: inflazione ai massimi da 30 anni. Lo scenario è peggiorato

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Salvatore Dimaggio

Chi raccontava di un’inflazione leggera e transitoria è stato clamorosamente smentito dai fatti.

Ieri sono stati pubblicati dei dati molto importanti. Si tratta dei dati relativi all’inflazione negli Stati Uniti ed in Germania. Entrambi questi valori sottolineano un elemento allarmante: l’inflazione è tornata ai livelli degli anni 90, dunque siamo ai massimi da 30 anni. Questo cambia completamente le carte in tavola relativamente a quell’inflazione transitoria e limitata al caro bollette, della quale si era parlato sino ad oggi. Come avevamo sottolineato nei mesi passati, la spirale inflazionistica nella quale stiamo entrando è assai severa. Si tratta di un fenomeno ampio, globale e trasversale e come taluni analisti hanno sottolineato, sarà molto probabilmente di lunga durata. I dati emersi ieri riguardo l’inflazione in questi due importanti protagonisti dell’economia mondiale parlano chiaro.

Fenomeno trasversale e robusto

Dunque il caro vita al quale gli italiani devono prepararsi è molto più vasto di quello visto fino ad oggi. L’aumento dell’energia, ma anche delle materie prime, sarà progressivamente scaricato sugli utenti finali, vale a dire i cittadini. Ma le associazioni che rappresentano tante filiere produttive diverse lo sostenevano ormai da mesi: produrre con questi costi a monte è diventato impossibile. L’inflazione che gli italiani cominciano a percepire al supermercato, al bar ma soprattutto al benzinaio è l’inizio di questa situazione inflazionistica. Le banche centrali da tempo ripetono una versione che ormai non è più giudicata convincente da nessuno: parlano di un’inflazione poco minacciosa e di breve respiro. Ma adesso sappiamo per certo che non è così. Dunque ai cittadini italiani come del resto a quelli degli altri paesi, il compito di tirare la cinghia e di fare economia.

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Dalla filiera della carta (per fare un esempio tra tanti) numerose aziende denunciano che con gli aumenti sulla carta e sull’energia, produrre significa andare in perdita.

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E tante aziende ormai parlano di lockdown energetico.

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