L’Europa è stretta da una vera e propria morsa energetica.
Il petrolio continua a salire di prezzo perché l’Opec+ non vuole aumentare la produzione. Ma a preoccupare forse ancor di più è proprio il gas. L’Europa per quanto riguarda il gas è completamente dipendente dalla Russia di Putin. Putin qualche settimana fa aveva rassicurato l’Europa dicendo che le forniture sarebbero state ampie e sufficienti per l’inverno. Ma le note questioni tra Europa e Russia legate al famoso gasdotto stanno rendendo tutto più complicato. In un’intervista al Financial Times, Jeremy Weir, l’amministratore delegato di Trafigura un colosso internazionale del commercio delle materie prime, ha detto chiaramente che l’Europa non sta facendo scorte di gas. Ha aggiunto che è completamente dipendente dalla Russia e se l’inverno sarà particolarmente rigido resterà senza gas per riscaldamento ed energia e finirà in blackout.
Weir non ha usato mezzi termini nelle definire la situazione e non è il primo che mette in guardia da una crisi energetica che si sta delineando molto più pesante del previsto soprattutto per l’Europa. Un’Europa che ha velocemente decarbonizzato la sua produzione energetica ma senza avere effettivamente delle alternative. Sul banco degli imputati finisce proprio quindi la transizione green. Una transizione green fatta abbandonando il carbone, ma senza avere effettivamente qualcosa da sostituirgli. Anche mettendo da parte le tensioni tra e Unione Europea e Russia c’è proprio il problema che la Russia deve rifornire di gas l’Europa, il suo grande mercato interno ed anche la Cina e se l’inverno fosse particolarmente rigido potrebbe non farcela anche con tutta la buona volontà .
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Dunque una crisi energetica di notevole impatto che potrebbe mettere tra l’altro ancora più in difficoltà tutte quelle aziende che già oggi faticano produrre a causa dell’aumento dei costi energetici.
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Non va neppure dimenticato che è proprio l’energia, uno dei grandi motori della spirale inflazionistica.
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