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Covid e inflazione spaventano i mercati e c’è già chi fugge

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Salvatore Dimaggio

È scattata la corsa ai beni di rifugio.

La borsa teoricamente continua a salire imperterrita, ma tra gli investitori comincia a serpeggiare che la paura che covid ed inflazione siano troppo aggressivi da gestire. Vediamo che sta succedendo. I movimenti dell’oro, delle criptovalute e di altri beni percepiti come beni di rifugio stanno mettendo in evidenza una tendenza difensiva. La quarta ondata del covid sta colpendo l’Europa più forte del previsto. Alcune zone della Germania sono già al collasso dal punto di vista delle terapie intensive. In Inghilterra si comincia a parlare di lockdown è un po’ in tutta Europa potrebbero tornare le chiusure. Contemporaneamente c’è lo spettro dell’inflazione che sta riducendo il potere d’acquisto delle famiglie europee e che rende sempre più difficile produrre per le aziende.

Movimenti difensivi

Numerosi analisti sostengono che l’inflazione sarà un fenomeno ampio e duraturo e che quello che abbiamo visto finora è soltanto l’inizio di questo fenomeno. È chiaro che in uno scenario del genere molti investitori comincino a ritenere che i rischi sono troppo forti per un azionario che potrebbe accusare di colpo tutte queste fragilità. Ma l’incognita maggiore restano pur sempre le banche centrali. La Federal Reserve e soprattutto la BCE si stanno dimostrando estremamente accomodanti con i mercati mantenendo i tassi a zero. In particolare la BCE non sta neppure riducendo il piano di acquisti come invece sta facendo la Fed. Di conseguenza i mercati sono tenuti su dalle politiche ultra espansive delle banche centrali. Ma sempre più forte risulta la pressione su Fed e BCE per alzare i tassi. Le banche centrali vengono accusate di star gonfiando l’inflazione.

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Ed è proprio questo il timore dei maggiore dei mercati.

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Se i due istituti centrali dovessero iniziare a rispondere all’inflazione, dunque ad essere meno accomodanti dal punto di vista monetario, tutta questa calma apparente crollerebbe di colpo.

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