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Sentenza rivoluzionaria: Poste Italiane deve risarcire gli utenti truffati

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Salvatore Dimaggio

Tantissime volte vi raccontiamo di truffe che purtroppo mettono nei guai tanti italiani.

Anzi, ultimamente sembrano essere sempre in crescita queste truffe che tramite email o sms truffaldini riescono a svuotare i conti di tanti correntisti di Poste Italiane, ma anche di altre banche. Ma c’è un caso che ribalta completamente la situazione. Un utente del brindisino era una delle vittime di una di queste truffe operate mediante sms. Il danno per questo utente era stato di €11.666. L’utente aveva ricevuto un sms che sembrava proprio provenire da Poste Italiane, aveva risposto e si era fidato e così era finito in una truffa che gli era costata cara. L’utente ha cercato di rivalersi su Poste Italiane perché l’sms apparentemente proveniva da loro e lui si è fidato. Dopo un tentativo di conciliazione purtroppo fallimentare l’utente si è rivolto all’Arbitro Bancario Finanziario. Qui ha avuto ragione e si è visto risarcire da Poste Italiane la cifra che gli era stata sottratta, vale a dire €11.666.

Una responsabilità precisa

La motivazione della decisione è stata che il sistema di Poste Italiane evidentemente non ha garantito un grado sufficiente di protezione. Questo caso riportato da BrindisiReport rappresenta un precedente piuttosto interessante per tutti quei tantissimi italiani che sono stati vittime di truffe. Insomma la banca non può lavarsi completamente le mani se i propri sistemi di sicurezza fanno sì che i delinquenti possano trarre in inganno i propri correntisti. L’Arbitro Bancario Finanziario già altre volte aveva espresso la convinzione che BancoPosta o qualsiasi altra banca ha effettivamente una responsabilità in questi casi ed è tenuta a risarcire per ciò che all’utente viene sottratto.

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Ma ciò non toglie che dobbiamo prestare la massima attenzione alle truffe perchè tramite sms, email o persino messaggi sui sistemi di messaggistica, sono capaci di trarre in inganno tanti italiani.

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Mai fidarsi e mai cliccare sui link sono i consigli delle forze dell’ordine.

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