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Niente più carne nei supermercati: troppi scandali. Non tutti d’accordo

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Salvatore Dimaggio

Tante grandi catene dell’Unione Europea cominciano a dire basta alla carne. Una scelta che lascerà scontenti tanti, ma gli scandali sono stati davvero troppi.

Vediamo innanzitutto le ragioni di questa scelta così dura e poi quali catene sono coinvolte. Da tempo la carne è nel centro di vaste polemiche. Oltre a tutto il capitolo degli vegetariani che accusano il consumo di carne di essere poco etico c’è la grande questione della deforestazione dell’Amazzonia. Infatti per consentire i grandissimi allevamenti di animali si stanno deforestando tante grandi foreste e questo rende tutto più complesso dal punto di vista ambientale. Per i supermercati soprattutto il danno d’immagine enorme. Come tutti sappiamo i report sulla gravità della deforestazione legata all’allevamento ed alla macellazione sono sempre più frequenti. I supermercati non ci stanno a fare la parte dei cattivi e così cominciano a chiudere alla distribuzione della carne.

Una scelta dura che avrà conseguenze vaste

Secondo gli esperti è una tendenza in aumento e ben presto trovare carne al supermercato diventerà sempre più difficile. Infatti la maggior parte della carne che si consuma in Europa proviene da allevamenti quantomeno dubbi ed ormai su queste tematiche non si scherza più. Dunque progressivamente dovremmo abituarci a non trovare più carne sui banchi dei supermercati. O meglio, dovremo abituarci a un tipo di distribuzione della carne completamente diverso. Probabilmente la carne che in futuro troveremo nei supermercati sarà sempre più selezionata, sempre più tracciabile, ma anche sempre più cara. Questo per due motivi. Innanzitutto per l’inflazione che ovviamente colpisce la carne così come qualsiasi altro bene. Ma anche perché la carne a buon mercato che trovavamo sino ad oggi era così economica proprio perché prodotta in maniera piuttosto discutibile.

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Nel Regno Unito Sainsbury’s; Carrefour e Delhaize relativamente al Belgio, Auchan per la Francia e Lidl in Olanda: queste sono solo alcune delle grandi catene coinvolte nella stretta.

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Ma ripetiamo, secondo gli esperti questa tendenza andrà ad aumentare.

 

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