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Pensioni: arriva l’uscita anticipata di 5 anni, vediamo chi ha diritto

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Salvatore Dimaggio

Il tema delle pensioni è caldissimo ed il braccio di ferro tra Governo e parti sociali diventa serrato. Ma per alcuni c’è l’uscita anticipata di 5 anni.

Il sistema pensionistico è a rischio dice l’INPS perchè in Italia ci sono troppi pensionati e troppo pochi lavoratori. Una situazione esplosiva, decisamente. Ma per alcuni lavoratori c’è la possibilità di uscire addirittura con 5 anni di anticipo. Vediamo chi sono. Questa possibilità ruota attorno alle aziende con meno di 50 dipendenti. In queste aziende può essere messo in atto il cosiddetto contratto di espansione. Un’ottima opportunità per aziende, ma soprattutto per i dipendenti. Vediamo di cosa si tratta. Per il dipendente, grazie a questi contratti c’è la possibilità di andare in pensione a soli 62 anni. Decisamente un’età per la quale oggi i sindacati stanno facendo le barricate con scarse possibilità di successo. Ma non basta.

Vediamo pregi e difetti

Quando sono attivi i contratti di espansione, il dipendente può andare in pensione anche con solo venti anni contributivi. Questa bella opzione varrà sia per il 2022 ma è già stata confermata anche per il 2023. Ma ci sono condizioni e lati negativi. Le condizioni sono tutte a carico dell’azienda. L’azienda infatti non dovrà solo pensionare, ma contestualmente assumere lavoratori giovani. E’ in sostanza uno strumento atto favorire un ricambio di forza lavoro nell’azienda. Ma non basta. Il limite per il lavoratore è che andrà in pensione solo con ciò che ha maturato al momento del pensionamento. Dunque luci ed ombre per uno strumento che per tanti può essere comodo, ma che è un altro esempio di quei pensionamenti poveri denunciati dai sindacati.

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Intanto si stanno formulando le ipotesi più diverse per scongiurare il ritorno della Fornero, ma ormai, pare quasi inevitabile, purtroppo.

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I Sindacati promettono agitazioni e scioperi, ma il Governo appare piuttosto deciso.

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