Si tratta di un bonus una tantum molto interessante da richiedere in virtù del decreto Cura Italia.
In quest’epoca dominata dal Covid il lavoro è stato messo decisamente a dura prova e per tanti si sono avute situazioni di stop forzato e di malattia. Il lavoro è stato colpito in tanti modi da questa terribile pandemia e per chi è più fragile ovviamente i problemi aumentano. Non si contano i posti di lavoro persi e le famiglie finite in condizioni di fragilità economica in questo tremendo frangente. Ma i periodi di malattia hanno reso tutto più complesso. Questo può essere un problema tanto per l’azienda che per il lavoratore. Ecco perché è nato questo bonus una tantum per quei lavoratori fragili che abbiano avuto oltre un mese di assenza dal lavoro. Questo bonus una tantum è focalizzato sui lavoratori del privato che si siano trovati nell’impossibilità di usufruire dello smart working. Ma la motivazione di questa erogazione una tantum è anche di natura, per così dire, contabile.
Questo bonus nasce perché molti di loro hanno raggiunto il massimo indennizzo per causa di malattia e rischierebbero di essere scoperti per questi periodi. Dunque per questi lavoratori del privato che sono in condizioni di fragilità, la legge di bilancio 2022 è intervenuta in modo molto incisivo. Tra l’altro questi €1000 riconosciuti non incidono sulla formazione del reddito. Sarà l’INPS ad erogare la cifra. Ma vediamo la cifra concretamente messa a disposizione dal Governo. Il budget messo a disposizione e di 5 milioni di euro per questo 2022. I lavoratori fragili hanno un vero e proprio diritto allo smart working ma questo diritto termina il 28 febbraio 2022.
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Insomma un bonus importante che può andare a ristorare tutti coloro i quali si siano trovati nelle condizioni viste prima a causa del Covid.
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Ma vedremo in seguito come evolverà la normativa su smart working e disabilità.
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