È ora di fare il punto sui Bonus Casa perché dopo anni di applausi incondizionati a questa misura governativa, troppe crepe stanno emergendo.
Inizialmente i bonus casa sono stati ben visti dagli italiani. Sono stati giudicati un’opportunità di ripresa per il settore edile ed in generale un modo per far circolare danaro nel paese. Ma oggi come oggi, sono centri studi pubblici e privati a tirare le somme di questo colossale esborso pubblico. Purtroppo ciò che emerge non è affatto positivo. La quasi totalità del denaro erogato con il bonus casa è finito ad immobili di proprietà dei ceti medio alti. Ai ceti medio bassi sono rimaste le briciole di questa immensa elargizione di danaro. Ciò non è etico e non ha neppure molto senso.
Con la scusa di offrire lavoro alle imprese edili si sono salassate le casse dello Stato per far aumentare il valore il patrimonio immobiliare dei ceti più abbienti. Oltre a ciò, questo meccanismo a maglie larghe ha permesso 4 miliardi di euro di frodi. E queste sono soltanto quelle acclarate fino ad oggi. L’altra conseguenza negativa dei bonus casa, tra l’altro sottolineata dallo stesso Mario Draghi in una conferenza stampa, è la forte impennata dei costi dell’edilizia. I materiali dell’edilizia sono aumentati di prezzo davvero tantissimo. Questo da un lato è colpa della generale inflazione, ma dall’altro è sicuramente colpa anche di tutti i cantieri messi in piedi con i bonus casa. Dunque sempre più analisti ritengono che i bonus casa saranno oggetto di un dibattito critico sicuramente meno indulgente rispetto all’atteggiamento avuto fino ad oggi.
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È innegabile che i bonus casa abbiano aspetti positivi e vantaggiosi.
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Ma è altrettanto innegabile che una spesa così colossale debba essere messa nel quadro di una prospettiva molto più ampia e molto più equa.
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