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Borse allarmate tra Ucraina e tassi USA. Nasdaq giù, ma Fed bluffa

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Salvatore Dimaggio

Forte nervosismo sulle borse mondiali, c’è chi teme il crollo, ma può essere una bolla di sapone.

Il nervosismo prevale in questo inizio di settimana nerissimo su tutte le borse del pianeta. Il Vix e gli altri indici della paura si impennano e mostrano un incertezza forte. Il Nasdaq appare particolarmente sottotono anche perchè trascinato da una Netflix sempre più problematica. Ma cosa c’è alla base di questo scenario e la corsa selvaggia delle borse è arrivata al capolinea? Teoricamente la grave crisi in Ucraina è stato il detonatore di questo momento di crisi sui mercati. I venti di guerra sono pesanti e c’è chi teme un acuirsi della tensione. Ma in realtà il vero elemento di paura è il FOMC della Fed. La banca centrale americana avrebbe il potere di sbarrare la strada alla borsa. Vediamo perchè.

Che farà la Fed?

La banca centrale americana dovrà dire in questi giorni (al termine del FOMC) cosa decide di fare con l’inflazione. L’inflazione è ai massimi e sta mettendo nei guai tanto le famiglie americane che quelle europee, ma le banche centrali hanno deciso di non fare niente. Con i loro tassi a zero stanno trasformando l’inflazione in un mostro che si gonfia sempre di più e che rende la vita impossibile a famiglie ed imprese. La Fed con un inflazione ai massimi da decenni non può assolutamente continuare a tenere i tassi a zero. Dovrà alzarli, ma se li alza, la borsa non potrà più gonfiare la sua bolla che va avanti da anni. Sarebbe un salutare ritorno alla realtà per mercati gonfiatissimi ed una boccata d’ossigeno per famiglie e imprese. Ma davvero alzerà i tassi come dovrebbe e come il mercato teme?

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Molto difficile. Powell probabilmente farà un discorso fumoso da finto falco e il massacro dell’inflazione continuerà.

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Ormai l’atteggiamento di Fed e BCE è molto chiaro: non vogliono seriamente affrontare l’inflazione.

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