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Bonus facciate: cambia tutto, c’è chi festeggia, ma anche chi lascia perdere

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Salvatore Dimaggio

Vediamo cosa sta succedendo al Bonus facciate e per chi può essere ancora conveniente.

Con l’ultima Manovra Finanziaria il Bonus facciate ha subito una drastica riduzione dal 90 al 60%. Sicuramente un qualcosa di negativo per questo bonus che è il secondo più fruito dopo il famoso Superbonus.

Ma il problema è anche che il bonus facciate è proprio quello su cui maggiormente si sono concentrate le famose frodi che hanno portato alla stretta. Ben 4,4 miliardi di frodi sono risultate dal bonus casa e un’infinità di crediti sono stati già posti sotto sequestro. Eppure il bonus facciate nonostante tutto, risulta attualmente più aperto nelle sue possibilità di utilizzo grazie ad alcuni interventi dell’Agenzia delle Entrate.

Per molti è più conveniente

Innanzitutto l’Agenzia delle Entrate ha parzialmente aperto il bonus facciate anche alle facciate interne. Infatti in una risposta all’interpello ha addirittura dichiarato che una facciata interna che sia visibile dalla ferrovia può beneficiare del bonus facciate. Ma la risposta all’interpello che più ha aperto il bonus facciate è quella nella quale l’Agenzia delle Entrate stabiliva che l’agevolazione è possibile anche per interventi parziali sulla facciata. Ma attualmente il bonus facciate benché effettivamente più aperto nelle sue concrete possibilità di essere fruito è paralizzato dalla stretta sulla cessione dei crediti.

Futuro del Bonus facciate

Ormai è entrata in vigore la stretta e di conseguenza una sola cessione è possibile ai cantieri. Si attende con ansia il nuovo decreto del governo che consentirà le cessioni di credito multiple ma non è chiaro come funzioneranno. C’è anche il rischio che il bonus facciate essendo quello che più ha generato frodi nel passato possa ricevere un trattamento particolarmente severo nell’ambito del nuovo decreto. Ma al momento queste sono solo congetture.

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Probabilmente la cessione del credito multipla tornerà ma con un massimo di tre cessioni e solo presso banche selezionate e operanti sotto il controllo della Banca d’Italia. Di conseguenza il destino di questo bonus è legato al nuovo decreto sulle cessioni multiple anche perché il timore dei giorni scorsi che i nuovi massimali risultassero troppo stringenti è stato ormai fugato visto che i nuovi massimali per l’asseverazione non sono chiavi in mano come si temeva.

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