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Borsa, allarme rosso: Milano apre -2,5% e tanti titoli NASDAQ -50%

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Salvatore Dimaggio

I venti di guerra scuotono le borse ma sono soprattutto inflazione e banche centrali a fare davvero paura.

Oggi la borsa di Milano ha aperto con un tonfo del 2,5% dopo una settimana precedente che era stata comunque sia in perdita.

Ma la notizia sottolineata dal Sole 24 ore che in realtà tanti titoli del NASDAQ registrano ormai una flessione di circa il 50% fa veramente paura. Infatti sebbene il Nasdaq appaia teoricamente sempre tonico e dia l’impressione di prendersi semplicemente una pausa di riflessione a causa dei venti di guerra in realtà sono tantissime le aziende quotate sul listino tecnologico americano che ormai sono in perdita nera del 50%. Si tratta di uno di quei dati abilmente nascosti dai grafici di borsa ma che devono indurre a riflettere.

Un tonfo nascosto ma robusto

Come mai le borse sono così nervose e che cosa sta succedendo al NASDAQ? I venti di guerra che soffiano sull’Ucraina sono soltanto una parte della risposta. Certamente le tensioni internazionali non fanno bene alle borse che temono un escalation bellica che potrebbe mettere letteralmente in ginocchio l’economia mondiale. Ma anche se si parla sempre di Ucraina ed effettivamente non a torto, in realtà l’inflazione pesa molto di più sulla debolezza delle borse. Infatti l’inflazione ha il potere tanto di comprimere i consumi e già lo sta facendo parecchio, ma anche di zavorrare la produzione industriale. Di conseguenza l’inflazione è una minaccia molto profonda per le Borse internazionali e tanti temono che la correzione quest’anno potrebbe essere veramente dura.

Le banche centrali stroncheranno le borse?

Anche perché con un’inflazione così forte le banche centrali sono ormai accerchiate e devono per forza aumentare i tassi. Come ben sappiamo sono stati i tassi a zero mantenuti per anni ad aver gonfiato i valori di borsa fino a questo punto e sono tantissimi gli analisti che sostengono che le borse mondiali siano in bolla o comunque sia pesantemente sopravvalutate. Ma l’aumento dei tassi che ormai è diventato assolutamente inevitabile, può essere lo spillo che fa scoppiare la bolla.

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Dunque l’attenzione sui mercati in questo momento è altissima ed è giusto che sia. La tensione sull’Ucraina potrà spegnersi nei prossimi giorni o settimane. Ma quello che reste è un’inflazione ai massimi da decenni che le banche centrali devono spegnere per forza. Ma la borsa può resistere ad una serie di rialzi dei tassi, che ormai sembra inevitabile? Secondo molti una brusca correzione è nell’aria.

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