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Abramovic ha lasciato il Chelsea? Come stanno davvero le cose

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Carmelo Giuffre

Sono in molti, dopo aver letto il suo comunicato, a sostenere che Roman Abramovich abbia deciso di vendere il Chelsea, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. In realtà le cose non stanno proprio così. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo. 

Sta facendo molto discutere in questi giorni, la scelta del magnate russo Roman Abramovich di lasciare la guida del Chelsea, il club londinese che prese in mano circa vent’anni fa, per portarlo al successo internazionale grazie a un capacità manageriale fuori dal comune. La notizia è arrivata con un comunicato ufficiale in cui l’uomo ha spiegato che “durante i miei quasi 20 anni di proprietà del Chelsea, ho sempre considerato il mio ruolo di custode del Club, il cui compito è garantire il massimo successo che possiamo avere oggi, oltre a costruire per il futuro, e allo stesso tempo svolgere un ruolo positivo nelle nostre comunità. Ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l’interesse del Club. Rimango fedele a questi valori. Ecco perché oggi sto affidando agli amministratori della Fondazione di beneficenza del Chelsea la gestione e la cura del Chelsea FC”.

Abramovich sta davvero lasciando il Chelsea?

La decisione è sicuramente arrivata causa dello scoppio del conflitto in Ucraina, da sempre infatti Abramovic si è dichiarato amico di Putin, e già questo gli era costato l’impossibilità di risiedere nel Regno Unito dal governo Johnson. Significativo in tal senso il fatto che il divieto fosse arrivato dal dipartimento antiterrorismo della nazione. Una sanzione emanata proprio a causa di questo suo legame. Logico che al patron del Chelsea, alla luce della guerra appena scoppiata, sia stato chiesto qualcosa di più forte. 

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È bene però specificare che al momento il magnate del gas russo non ha lasciato o venduto il Chelsea come in molti pensano, ma si è limitato a lasciare la presidenza, restando però a tutti gli effetti il proprietario.

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