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Pensioni: a marzo pioggia di soldi, meno tasse e adeguamento all’inflazione

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Salvatore Dimaggio

Il cedolino di marzo sarà veramente diverso da quello da quelli precedenti e ciò a tutto vantaggio dei pensionati sempre più tartassati dalla terribile inflazione.

E’ il quotidiano la Repubblica a fare i conti in tasca ai pensionati e a sottolineare come in virtù del conguaglio dei primi tre mesi, il vantaggio può essere notevole. In realtà gli adeguamenti all’inflazione sono partiti da gennaio 2022. Ma sarà soltanto dal mese di marzo che questa riforma andrà a regime.

Dunque a Marzo si beneficerà di quegli adeguamenti all’inflazione che non sono stati goduti a gennaio e febbraio. Infatti ricordiamo che a gennaio e febbraio l’adeguamento all’inflazione è stato conteggiato in misura parziale ai pensionati. Ma a marzo si avranno anche gli arretrati. L’altra novità riguarda anche il fatto che a marzo arriva l’Assegno Unico. Dunque tutti i pensionati che hanno figli al di sotto dei 21 anni o che hanno figli disabili, da una parte non avranno più le relative detrazioni e dunque questo può far apparire la pensione più magra, ma contestualmente avranno diritto all’assegno unico e dunque probabilmente il vantaggio sarà notevole.

Vantaggi molteplici

Inoltre c’è anche la nuova IRPEF che cambia gli scaglioni e le aliquote. Quindi i cambiamenti a marzo saranno a tutto tondo, ma tutti quanti a vantaggio del pensionato che si ritroverà un cedolino decisamente più corposo specialmente se combinato con l’assegno unico universale. Ma vediamo nel dettaglio come funziona il recupero dell’inflazione. Come sappiamo l’inflazione sta crescendo in maniera tremenda e di conseguenza era assolutamente necessario un recupero dell’inflazione proprio sulla pensione.

Gli aumenti in tre scaglioni

Anche perché le associazioni che tutelano i pensionati sottolineano come proprio loro siano tra le categorie più esposte ai terribili rincari. L’adeguamento all’inflazione porterà ad un aumento della pensione dell’1,7%. Ma l’1,7% per intero si applica soltanto alle pensioni che valgono fino a 4 volte la pensione minima. Dunque se la pensione che si percepisce vale sino al quadruplo della minima si avrà un aumento del 1,7%.

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Per quanto concerne le pensioni che valgono tra 4 e 5 volte la minima questo momento sarà contabilizzato al 90%. Per quanto riguarda invece le pensioni che sono oltre le 5 volte la pensione minima questo aumento sarà imputato solo al 75%. Infatti quest’anno torna questo meccanismo a tre scaglioni che da tempo era stato abbandonato. Questi cosiddetti “scaglioni Prodi” tornano proprio quest’anno che l’inflazione è più marcata e anche questo è un vantaggio per il pensionato.

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