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Caro benzina: si temono 3-4€, ma arriva la soluzione definitiva del Governo

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Salvatore Dimaggio

Il caro benzina minaccia famiglie ed imprese che rischiano letteralmente di fermarsi, ma il Governo dice basta.

L’inflazione ha gonfiato i prezzi delle materie prime a livelli che non si toccavano da decenni. Petrolio e gas naturale battono ogni giorno nuovi record sulle borse internazionali e gli esperti del mercato dell’energia fanno previsioni assai cupe.

Lo scenario ucraino con il forte nervosismo che impone ai mercati infligge poi il colpo di grazia e la benzina che attualmente gravita attorno ai 2,2 euro per litro può arrivare facilmente ai 3 e secondo alcuni esperti persino ai €4. Uno scenario tremendo che potrebbe portare non soltanto tante famiglie a non riuscire a gestire i costi ma potrebbe addirittura condurre ad un blocco merci. Infatti i Tir minacciano di fermarsi e di non approvvigionare più supermercati ed aziende. In Italia l’80% della merce viaggia su gomma e se la benzina arriva a questi livelli, tutta questa merce si ferma.

Il rischio è altissimo

Le associazioni a tutela dei consumatori temono lo spettro dei supermercati vuoti. Ma dal canto loro gli autotrasportatori a questi prezzi non ce la fanno più.Tuttavia il Governo a questo punto decide di prendere in mano la situazione. Vincenzo Figuccia deputato leghista ha chiesto al Governo di agire alla fonte. Secondo Figuccia il modo migliore per sgonfiare il caro benzina è quello di cancellare tutte le accise. Tante, e in certi casi assurde le accise che gravano sulla benzina e che portano il Governo a guadagnare tantissimo, ma i cittadini ad essere davvero salassati. Se non ci fossero tasse ed accise un litro di benzina attualmente costerebbe poco attualmente meno di un euro. Insomma è evidente che il peso dei balzelli statali sia veramente esagerato.

Una via percorribile

Ma già l’Istituto nazionale dei tributaristi e Confassociazioni avevano chiesto una misura simile indirizzando le loro proposte alla commissione bilancio del Senato. Ma il problema è che per il Governo rinunciare a questa lauta tassazione significherebbe perdere un introito rilevantissimo in un momento nel quale le casse dello Stato sicuramente non sorridono. La questione a questo punto è tutta politica ma anche contabile. È più importante tenere la barra per quanto riguarda i conti dello Stato o permettere a famiglie ed imprese di respirare?

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In ambito parlamentare si parla con con sempre maggiore insistenza di un bonus carburanti. Gilberto Pichetto viceministro allo sviluppo economico ha parlato di un intervento del Governo che potrebbe valere tra il miliardo e il miliardo e mezzo. Dunque la via è sicuramente da mettere a fuoco ma il governo con ogni probabilità interverrà al più presto per evitare rialzi che sarebbero drammatici sul Paese.

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