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RdC: le prossime elezioni possono cancellarlo, ma arriva il RdB

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Salvatore Dimaggio

Il Reddito di Cittadinanza nella politica italiana ha davvero troppi nemici. Alle elezioni il rischio che sia cancellato è forte.

Con l’attuale assetto parlamentare il reddito grillino, sebbene abbia subito una stretta negli ultimi mesi, è comunque sia riuscito a sopravvivere. La forte presenza numerica dei 5 Stelle, che lo hanno creato, in Parlamento salvaguarda il reddito di cittadinanza per tutta la legislatura in corso. Ma cosa accadrà alle prossime elezioni?

Se le forze ostili al reddito di cittadinanza come ad esempio quelle in quota centro-destra o anche i renziani dovessero diventare numericamente più forti in Parlamento ci sarebbero i presupposti per la cancellazione del reddito che consente a milioni di famiglie italiane di andare avanti. Le polemiche sul reddito di cittadinanza sono molto accese e non è certo questa la sede per ricordarle, ma una misura davvero rivoluzionaria può arrivare dall’Unione Europea ed ultimamente è sempre più al centro del dibattito degli italiani. Stiamo parlando del reddito di base universale.

Ecco la speranza dall’Europa

Il reddito di base universale è una misura largamente diversa rispetto a reddito di cittadinanza. Non sarebbe soggetto ai capricci ed ai mutamenti d’umore del parlamento italiano perchè sarebbe una misura valida in tutta la UE. Due sono le differenze più marcate. La prima è che non è legato all’ISEE ma è, appunto erogato a tutti e la seconda è che non è legato alla ricerca di un lavoro. Il reddito di base universale è un reddito riconosciuto come diritto fondamentale di ogni cittadino dell’Unione Europea. Davvero tanti Italiani stanno già firmando il referendum on-line per richiederlo.

Come chiederlo e i rischi

Basta cercare su Google e si troverà la pagina dell’Unione Europea in italiano alla quale fare domanda. Ma attenzione però perché il reddito di base, sebbene sia desiderato da tantissimi nell’Unione Europea, è attualmente soltanto ad uno step referendario. Se si dovesse raggiungere il milione di firme entro il termine stabilito del 30 giugno 2022, questa iniziativa referendaria aprirebbe le porte ai lavori parlamentari per tradurre concretamente il reddito di base a tutti i cittadini dell’Unione Europea.

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Inutile dire che l’attesa attorno a questa misura è fortissima. Ma se non si dovesse raggiungere il milione di firme entro il termine stabilito, questa grande opportunità sarebbe persa per sempre. Tanti economisti ed intellettuali premono per la nascita di questo strumento che è salutato come una delle più grandi rivoluzioni sociali di tutti i tempi.

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