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Caro acqua: arriva l’allarme sul bene più prezioso, le società ci avvisano

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Salvatore Dimaggio

Non bastavano i rincari sulla luce, sul gas e sulla benzina, adesso arriva l’allarme sul bene fondamentale e le cose possono mettersi davvero male.

Un allarme sul rincaro dell’acqua fa veramente paura perché fino a poco tempo fa non pensavamo che anche questo bene potesse essere a rischio. Ma vediamo che cosa sta succedendo.

Tutta l’economia globale è presa nella spirale di una terribile inflazione e tutte le materie prime stanno aumentando di prezzo. La guerra in Ucraina ha fatto il resto. Ma dalle società che gestiscono l’acqua arriva un monito veramente inquietante.

Costi triplicati

Il problema riguarda un po’ tutta l’Italia perché le società che gestiscono gli acquedotti parlano di costi addirittura triplicati. Il caro energia e il caro gas fanno salire i costi per le aziende.

Ma non sono soltanto le industrie del vetro o l’industria della carta a patire i drammatici rincari. Anche le aziende che si occupano della gestione degli acquedotti arrivano ad avere costi altissimi. Un caso emblematico è quello della Sicilia. Le società siciliane che si occupano della gestione degli acquedotti denunciano che la loro bolletta è passata da quattrocentomila euro ad 1,2 milioni al mese. Dunque effettivamente costi triplicati. Ma questo che cosa significa per i cittadini?

Le società gestione acquedotti sono in difficoltà

Le società che gestiscono gli acquedotti non ce la fanno economicamente ad andare avanti e di conseguenza o si dovranno alzare i costi oppure non possono garantire l’erogazione dell’acqua. Uno scenario veramente difficile che toccherà al Governo risolvere. La prospettiva di una stangata sull’acqua è davvero tremenda e sicuramente nessuno la accetterebbe senza proteste. Ma in alternativa il rischio è quello di un razionamento proprio del bene più prezioso di tutti. La richiesta che le associazioni che gestiscono gli acquedotti fanno al Governo è che sia proprio l’esecutivo a ristorarle dei maggiori costi patiti. Ma per il momento dall’esecutivo non è arrivata nessuna risposta.

Arriva l’estate

Lo scenario diventa più fosco perché sta arrivando l’estate. Di conseguenza questo renderà ancora più difficoltoso per le società di gestione far quadrare i bilanci e renderebbe ancora più pesante per le famiglie l’ipotesi di un razionamento dell’acqua. Adesso la palla passa al Governo. Più che pensare ad un contorto bonus idrico le società di gestione degli acquedotti chiedono un intervento a monte che eviti loro di far aumentare le bollette. Il quadro della spirale inflazionistica si fa sempre più complesso.

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